Dl semplificazioni, il sottosegretario ai Trasporti Margiotta: «Il testo segna un cambio di passo, riviste le fasi che rallentavano le opere»

Dl semplificazioni, il sottosegretario Margiotta: «Il testo può essere migliorato»
Dl semplificazioni, il sottosegretario Margiotta: «Il testo può essere migliorato»
di Umberto Mancini
Sabato 5 Settembre 2020, 08:49 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 01:09
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Sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Salvatore Margiotta, lei ha seguito per il governo il Dl semplificazioni, ieri c'è stato l'ok al testo, quali sono i capisaldi del decreto?
«Nella prima parte del provvedimento sono contenute misure per spendere più velocemente negli investimenti pubblici, in particolare infrastrutturali; nella seconda si interviene sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi. Il provvedimento, inoltre, disciplina la modernizzazione di molti settori, si interviene per dare garanzie a cittadini e imprese di un rapporto più veloce, trasparente e digitale con la pubblica amministrazione. La portata di queste misure è fortemente connessa alla fase di rilancio dell’economia, cui contribuirà in modo essenziale la mobilitazione di circa 200 M€ tra fondi nazionali già disponibili e finanziamenti rinvenenti dal Recovery fund, al cui programma si sta lavorando in particolare al MIT. Queste misure ci consentiranno di spendere proficuamente e tempestivamente queste ingenti risorse: insomma più soldi da spendere, con norme che consentano di farlo più velocemente».
Come in concreto verranno accelerati i tempi?

«Non siamo intervenuti solo sulle procedure di aggiudicazione che sono solo una parte, sia pur non trascurabile, del problema. Abbiamo affrontato invece tutte le fasi che rallentavano la realizzazione delle opere: programmazione, progettazione e realizzazione, intervenendo in modo significativo sul blocco della firma, la velocizzazione della valutazione di impatto ambientale, i ricorsi giurisdizionali, i commissari straordinari, la sospensione delle esecuzioni, l’istituzione del collegio consultivo tecnico che lavorerà per prevenire le controversie relative all’esecuzione dei contratti pubblici. Nel corso dell'esame parlamentare sono state apportate anche delle modifiche importanti che hanno mitigato alcuni punti su cui c’erano delle criticità: la riduzione della soglia da 150 mila a 75 mila euro per gli affidamenti diretti dei servizi di ingegneria; l'obbligo di pubblicità preventiva anche nel caso un'amministrazione voglia aggiudicare un appalto con procedura ristretta, in modo da consentire a chi lo voglia di candidarsi a presentare un’offerta, fermo restante la potestà di scelta della Stazione appaltante; la partecipazione delle associazioni temporanee di impresa alla procedura negoziata, in modo da evitare che gli appalti vadano solo alle imprese più grandi. Infine l’allineamento dal 31 luglio al 31 dicembre 2021 del periodo in cui varranno le regole per gli appalti più veloci, fondamentale proprio alla luce dei tempi in cui le risorse del Recovery fund saranno effettivamente disponibili».
Cosa pensa delle durissime critiche di Ance e Legambiente su ricostruzione e demolizione nelle città?

«A mio avviso le critiche degli investitori e di Legambiente ed ANCE sono eccessive, perché non c'è stato un peggioramento del testo, che per certi versi anzi è migliorato. È del tutto evidente che nei prossimi mesi saremo in grado di valutare l'impatto della misura ed eventualmente intervenire con dei correttivi. Non si può negare che sui temi ambientali e paesaggistici ci siano sensibilità molto diverse che hanno condotto a questo compromesso su cui, ripeto, andranno fatte valutazioni attente nei prossimi mesi. Non nego che quando arrivano critiche così dure da Ance e Legambiente, due associazioni alle cui riflessioni io personalmente sono particolarmente attento da sempre, reputo sia necessario approfondire. È chiaro a tutti che quel che occorre è una legge più ampia e complessiva sulla rigenerazione urbana che rimane uno dei target fondamentali. Le città oggi sono motori di sviluppo e dobbiamo saper cogliere la sfida del cambiamento. Le demolizioni e ricostruzioni non sono più un tabù».
Quali correttivi pensate di attuare su questo fronte?

«Ribadisco che, se nei prossimi mesi, valuteremo che la misura non abbia avuto l’impatto positivo previsto, faremo i correttivi necessari. Aggiungo che è stato approvato l'emendamento Collina sulle infrastrutture sociali che consentirà di demolire e ricostruire più facilmente nei centri storici in caso di interventi di valenza sociale come ospedali, scuole anche se finanziati dai privati».
In italia per avviare un’ opera servono in media dai 5 ai 15 anni, con questo decreto cambieranno le cose?
«Per tutte le ragioni che ho illustrato prima, sono convinto che assisteremo a un cambio di passo che ci consentirà di realizzare più velocemente le opere pubbliche. Il tempo comunque ci dirà, in modo oggettivo, se siamo andati nella direzione giusta. Basterà confrontare la spesa pubblica nei cantieri di oggi con quella futura: se ci sarà un aumento consistente, il Governo meriterà una pagella positiva».
Quando ci sarà ok definitivo a testo?

«Il provvedimento approderà nell'aula della Camera martedì per la discussione generale e sarà approvato nel corso della settimana prossima in via definitiva. Ricordo che il decreto scade il 14 settembre. Non ci sarebbe tempo per una terza lettura. Sono stati giorni complessi e faticosi. Non lo nego. Il Parlamento ha svolto un ruolo importante. Sono stati presentati 2800 emendamenti, 2000 circa ammissibili, discussi, valutati e votati; 315 approvati di cui 80 delle opposizioni. Il lavoro dei senatori è stato ampiamente valorizzato e questo mi pare un elemento molto significativo, anche in ragione dell’importanza strategica del decreto. Ciò che emerge, al di là dei retroscena apparsi sui quotidiani nelle ultime ore, è una sostanziale tenuta della maggioranza e un rapporto molto positivo con le opposizioni che hanno visto approvate numerose delle loro proposte. Il governo e la maggioranza che lo sostiene sono pronti a dimostrare, nel difficilissimo autunno che ci aspetta, di essere pronti alla sfida».

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