Ecobonus auto usate, chi compra e rottama riceverà fino a 2.000 euro di bonus

Ecobonus auto usate, chi compra e rottama riceverà fino a 2.000 euro di bonus
di Nando Santonastaso
Domenica 26 Settembre 2021, 11:00
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I dati più recenti, relativi al mercato di agosto, non sono stati incoraggianti, come del resto quelli dell'intera filiera. I passaggi di proprietà delle auto usate sono stati in totale 203.844 senza contare le minivolture: parliamo di un aumento del 30,9 per cento rispetto allo stesso mese del 2020 ma di un calo del 13,8 per cento rispetto al 2019. Calo che nel periodo gennaio-agosto sale al 18 per cento sul 2019, anno di riferimento obbligato in chiave pandemia. Eppure, non manca la speranza, a partire dal ministero dello Sviluppo economico, di un impatto positivo dell'ecobonus per l'acquisto di auto usate che scatta martedì prossimo, 28 settembre in tutta Italia.

Si tratta di incentivi per la rottamazione di auto vecchie in cambio di auto usate a basse emissioni, non inferiori alla classe euro 6.

Il governo ha messo a disposizione 40 milioni di euro che potrebbero risultare pochi se l'iniziativa, finalizzata a ridurre il più possibile l'inquinamento prodotto da motori ormai nocivi per la salute, avrà successo. Si parte alle ore 10: da quell'ora, secondo quanto comunicato dal ministero, i concessionari potranno accedere sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it per inserire le prenotazioni degli incentivi per l'acquisto di veicoli di categoria M1 usati a basse emissioni. L'autovettura deve essere di prima immatricolazione in Italia. Per avere l'incentivo, inoltre (lo potranno richiedere solo le persone fisiche) sono richieste altre due condizioni: si può rottamare una vettura che sia stata immatricolata prima del gennaio 2011, o che compia 10 anni nel periodo in cui si sfrutta l'agevolazione statale; e l'acquirente dell'auto usata, o un suo familiare convivente da almeno 12 mesi, dev'essere anche l'intestatario della vettura da rottamare. L'importo dell'incentivo varia da 750 a 2000 euro, a seconda delle emissioni del veicolo acquistato.

Difficile azzardare previsioni ma gli esperti, dati alla mano, concordano sul fatto che non solo in Italia si sta riscontrando un maggiore interesse per le auto usate anche se i segnali che arrivano dai piazzali dell'usato confermano che la fase di sofferenza, iniziata con la pandemia, non è affatto terminata anche per questo segmento del mercato. Eppure, un certo ottimismo si respira dopo la crisi dei chip che in tutto il mondo ha di fatto costretto le case automobilistiche a contrarre la produzione (e di conseguenza la vendita) dei nuovi modelli. Secondo la società di consulenza AlixPartners, la mancanza di semiconduttori produrrà nel 2021 un calo della produzione di ben 3,9 milioni di veicoli: e questo dovrebbe favorire l'appeal verso l'usato che ha costi inferiori e che con gli incentivi può beneficiare di un rimbalzo importante.

Di sicuro l'aumento dei prezzi di questo segmento, registrato di recente da uno studio di AutoScout24, è un'altra indicazione di questa attenzione crescente verso le auto di seconda mano. In Italia il costo medio dell'usato, dall'inizio dell'anno ad oggi, è aumentato del +3,1 per cento (17.670 euro). Ma lo stesso sta avvenendo in altri Paesi europei, con la Germania che ha fatto segnare un incremento dei prezzi superiore al 6 per cento, il Belgio al 5,7 per cento, l'Austria al 4,9 per cento. 

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Di scuro l'età media del parco auto in Italia resta elevata. Si attesta oltre gli 11,5 anni di media e sale a 12 anni e a 13,6 anni per gli autobus e i veicoli industriali secondo quanto emerge dalla Sintesi statistica 2019 dell'Unrae, l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Si va dai 14 anni e 4 mesi per le auto a benzina, ai 9 anni e 8 mesi per le auto diesel mentre il 56% delle auto in circolazione ha più di dieci anni. Quasi il 60 per cento delle auto appartiene alle classi da Euro 0 a Euro 4 su un parco circolante di 38.360.000 auto e il dato spiega tante delle difficoltà di sviluppo del mercato delle auto nuove in Italia dove il venduto annuale è oggi di poco superiore al mezzo milione. Inoltre, nel decennio 2010-2019, oltre al sorpasso delle auto a benzina sui diesel, si è registrata la costante ascesa delle auto ibride ed elettriche, le prime aumentate da 4.800 a 116mila (sempre al 2019), le elettriche passate da 118 a quasi 11 mila. Sono dati che contribuiscono a capire dove si sta posizionando il mercato dell'auto ma che non tengono conto dell'impatto della pandemia prima e della crisi dei chip dopo. Due mazzate alle quali il governo sta cercando di porre rimedio, per il settore, rilanciando gli incentivi (e garantendo sostegni per l'acquisto di semiconduttori): la strada ha funzionato in passato, potrebbe accadere lo stesso adesso anche se difficilmente prima della fine dell'anno, prevedono gli esperti. 

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