Utili miliardari con guadagni da capogiro e picchi del +3.800%. La Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo sugli extraprofitti delle aziende del settore energetico raggiunti con gli aumenti dell'energia derivanti dagli oltre 200 giorni di guerra in Ucraina. I magistrati di piazzale Clodio si sono mossi in seguito all'esposto presentato da Verdi e Sinistra Italiana nel quale venivano ipotizzati i reati di evasione fiscale e frode per le «tasse non pagate dai colossi energetici». Per questo la Procura ha incaricato la Guardia di Finanza di redigere un'informativa che possa far luce sulla questione. Il procedimento, per il momento, è ancora senza indagati o ipotesi di reato. Nell'esposto si fa riferimento alla «crisi internazionale come conseguenza della guerra avviata dalla Russia in Ucraina» che ha provocato «aumenti stratosferici» ai prezzi dell'energia portando a «rincari delle bollette del gas e dell'energia elettrica di almeno 5 volte rispetto alla situazione pre-crisi». «Questi aumenti - scrivono i denuncianti, Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni - sono del tutto ingiustificati e generati anche dalla forte speculazione, in quanto molte aziende energetiche italiane, che acquistano, distribuiscono e vendono il gas in Italia lo fanno per almeno i due terzi del gas venduto nel nostro Paese con contratti pluriennali sottoscritti con Gazprom a prezzi fissati pre-guerra».
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I numeri
Secondo quanto scritto nell'esposto «Eni nell'ultimo trimestre 2021, rispetto al periodo precedente, ha conseguito un utile del +3.870% pari a 2 miliardi di euro, sempre Eni nel primo trimestre del 2022 ha conseguito un utile del +670% per 7 miliardi di euro». «Il governo italiano - continua - ha calcolato che in sei mesi, tra il settembre 2021 e il 30 marzo 2022, sono stati realizzati 40 miliardi di euro di extra-profitti da parte delle società energetiche e ha approvato con il D.L.