La somma impatta negativamente sui risultati del primo trimestre, benché i ricavi siano aumentati annualmente del 26% a 15,08 miliardi di dollari, battendo la stima media degli analisti di 14,98 miliardi di dollari. L'incremento dei ricavi è stato aiutato dalla crescita di Instagram e della spesa pubblicitaria delle aziende. Il guadagno netto è però crollato a 2,43 miliardi di dollari, o 85 centesimi per azione da gennaio a marzo, con un calo del 51% rispetto ai 4,99 miliardi di dollari (o 1,69 dollari per azione) di un anno fa.
Questo a causa in gran parte dell'accantonamento per la possibile sanzione, che tuttavia non sembra aver preoccupato gli investitori: negli scambi dopo la chiusura di Borsa il titolo ha guadagnato quasi il 5% arrivando a 190,89 dollari.
A far scommettere sulla piattaforma è il suo buon andamento, al di là dei recenti scandali. Gli utenti attivi sono aumentati mensilmente dell'8% a 2,38 miliardi, battendo le stime di 2,37 miliardi. Stessa percentuale di crescita per quelli giornalieri. Ciò significa che Facebook non smette di attrarre nuovi 'users' e quindi a restare una piattaforma appetibile anche per inserzionisti e azionisti.