Governo, rate dei prestiti congelate e sgravi sui mutui per i giovani

Governo, rate dei prestiti congelate e sgravi sui mutui per i giovani
di Andrea Bassi
Venerdì 16 Aprile 2021, 07:01 - Ultimo agg. 11:54
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Un’altra manovra «espansiva». Perché, avrebbe detto Mario Draghi ai ministri durante il consiglio dei ministri, il governo «pone al centro l’obiettivo della crescita economica». Con queste parole, insomma, il presidente del Consiglio avrebbe dato il via libera al nuovo scostamento dal deficit di 40 miliardi, approvato in contemporanea con il Documento di economia e finanza che traccia il sentiero dei conti pubblici per i prossimi anni. I 40 miliardi serviranno a finanziare il decreto «imprese» che sarà approvato da qui a fine mese e i cui capisaldi sono stati indicati all’interno dello stesso Def. Venti miliardi andranno alle Partite Iva e alle imprese sotto forma di “sostegni”. Gli aiuti copriranno una percentuale delle perdite mensili di fatturato (saranno coperte due mensilità). La novità è che nel calcolo della perdita di ricavi potrebbero entrare anche le prime tre mensilità del 2021. Poi ci sarà la copertura dei costi fissi. 

Il Def parla di un credito di imposta sugli affitti commerciali (che potrebbe essere del 60%) e della quota fissa delle bollette elettriche. Altre voci potrebbero finire negli emendamenti al primo decreto “sostegni” in discussione in Parlamento. «Stiamo ragionando con il governo», spiega il relatore Daniele Manca, «ma i 550 milioni che abbiamo a disposizione non sono sufficienti, servono almeno altri 500 milioni». Sul tavolo c’è l’allungamento fino a fine anno dell’esenzione di Tosap e Cosap per l’occupazione di suolo pubblico e lo stop alla rata Imu di giugno. Ma il capitolo più importante, indicato all’interno dello stesso Def, è quello della liquidità alle imprese. La moratoria sulle rate dei prestiti e dei mutui, in scadenza il 30 giugno, sarà prorogata fino a fine anno. Anche la possibilità di richiedere prestiti garantiti dallo Stato attraverso i fondi gestiti da Mcc e da Sace sarà allungata per tutto il 2021. Un plauso è subito arrivato da Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria, che non più tardi di ieri aveva chiesto proprio queste misure. Probabilmente saliranno gli importi dei finanziamenti e, per i prestiti Sace, ci sarà un allungamento a 15 anni del periodo di rimborso. «Bisognerebbe ragionare su un allungamento delle moratorie anche per le famiglie e non solo per le imprese», ragiona ancora Manca. «Diversi commercianti oltre ad avere prestiti e mutui per le loro attività», spiega, «hanno anche le rate sulla casa». E proprio a proposito di mutui, il Def rivela che il governo ha intenzione di inserire all’interno del decreto «imprese» uno sgravio fiscale sui finanziamenti per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani.  

La misura è ancora allo studio.

Potrebbe andare da una defiscalizzazione completa degli interessi (che sono molto bassi), all’azzeramento delle imposte sostitutive. Nel decreto poi, ci sarà anche un innalzamento del tetto alle compensazioni fiscali, che potrebbe tornare a 1 milione di euro dagli attuali 700 mila. Inoltre ci sarà un rifinanziamento dei Comuni per permettere di prorogare l’esenzione della tassa di soggiorno. Un aiuto in vista dell’avvio della stagione turistica. Ma quale sarà l’impatto di questo nuovo scostamento sui conti pubblici? Secondo il Def il deficit salirà fino all’11,8% quest’anno e il debito pubblico al 159,8%. La crescita economica sarà del 4,5%, anche grazie alla spinta dei nuovi aiuti che faranno salire il Pil dello 0,6%.  

Il percorso di rientro inizierà il prossimo anno, quando grazie a una crescita del 4,8% il deficit dovrebbe ridursi al 5,4% per poi calare ancora al 3,7% nel 2023 per arrivare sotto la fatidica soglia del 3% solo nel 2025. Tutto questo però, se le cose andranno bene sul fronte dei vaccini e non ci saranno nuove chiusure. Il governo nel Def conferma l’intenzione di vaccinare l’80% della popolazione entro la fine di settembre. Se anche dovessero mancare delle dosi, allo stesso ritmo di quanto accaduto nei mesi scorsi, il cronoprogramma subirebbe solo un mese di slittamento. Così la soglia dell’80% di popolazione vaccinata si raggiungerebbe a ottobre. Ma il vero timore è che le varianti del virus si mostrino resistenti ai vaccini. Nello scenario definito «avverso» di limitata efficacia dei vaccini alle varianti, la crescita quest’anno si fermerebbe ad un più modesto 2,7%, e il prossimo anno non andrebbe oltre il 2,6%. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nella sua introduzione al Def ha detto che i 40 miliardi dovrebbero essere l’ultimo scostamento per sostenere le imprese. Ma più che una certezza per il momento è soltanto una speranza. 

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IL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA

Con gli altri 30 “nazionali”
le risorse arrivano a quota 237

La versione finale del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, avrà una dotazione complessiva di 237 miliardi. Grazie ai 30 miliardi in deficit di risorse nazionali che saranno utilizzate per i progetti che non rientrano all’interno del programma europeo, la somma totale dei fondi sarà superiore a quanto ipotizzato dal precedente governo nella Nota di aggiornamento del Def e nella stessa legge di Bilancio. I fondi del programma europeo ammonteranno a 191,5 miliardi. Le sovvenzioni salgono da 65,4 a 68,9 miliardi, i prestiti si riducono da 127,6 a 122,6 miliardi. Le somme totali che saranno destinate a «nuove iniziative» ammontano a 122,9 miliardi per quanto riguarda i fondi europei e a 153,4 miliardi se si considera il piano allargato. «Una cifra davvero ragguardevole», si legge nel Def del governo. 

L’EVASIONE FISCALE

Nel 2020 cresce il recupero
Forte taglio ai costi del cashless

Nel corso del 2020 sono stati riscossi complessivamente dall’Agenzia delle entrate 12,7 miliardi dalla lotta all’evasione, grazie all’attività di promozione della compliance e all’attività di controllo. È quanto si legge nella bozza del Documento di economia e finanza. In particolare, 8,2 miliardi derivano da versamenti diretti su atti emessi dall’Agenzia, circa 1,2 miliardi sono il risultato dell’attività di promozione della compliance e 3,3 miliardi rappresentano le somme recuperate a seguito di riscossione coattiva. La lotta all’evasione, spiega il Def, «Continuerà ad essere considerata un obiettivo prioritario» e il governo andrà avanti sulla strada dei pagamenti elettronici: «Il contrasto all’evasione sarà perseguito anche agevolando, estendendo e potenziando i pagamenti elettronici e riducendo drasticamente i costi delle transazioni cashless».

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