Tasse sulla casa 2021: domande e risposte, tutto quello che c'è da sapere

Tasse sulla casa 2021: domande e risposte, tutto quello che c'è da sapere
di Nando Santonastaso
Venerdì 10 Dicembre 2021, 11:00
4 Minuti di Lettura

Un vademecum per fare chiarezza sulle nuove scadenze fiscali, con tutte le indicazioni pratiche e la risposta alle domande più frequenti. In collaborazione con l'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, risponde Antonio Esposito.  

Video

È confermata la scadenza del 16 dicembre per il versamento dell'Imu? E cosa si paga esattamente?

La scadenza del 16 dicembre 2021 è confermata: è dovuta la seconda rata dell’imposta municipale propria (IMU) per l’anno 2021, a saldo e/o a conguaglio di quanto dovuto per l’intero anno (ad esempio, per delibere comunali intervenute nel corso dell’anno che abbiano apportato variazioni in materia)

La tassazione sulla prima casa è definitivamente cancellata o sono rimaste ancora imposte da versare?

La prima casa beneficia di un trattamento agevolato: l’acquisto può essere esente dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, oppure beneficiare di aliquote ridotte per tali imposte; ai fini IMU l’abitazione principale è esente ove il contribuente vi abiti effettivamente e vi risulti anche residente anagraficamente.

Resta, comunque, soggetta alla Tari.

Lo Stato vuole favorire le giovani coppie per l'acquisto della prima casa facilitando l'accesso al mutuo. Ma è vero che contano comunque i parametri Isee e che dunque questa facilitazione non è per tutti?

Vero, l’agevolazione è rivolta ai soggetti che non abbiano compiuto i 36 anni di età all’atto di acquisto, e che abbiano un Isee non superiore a 40.000 euro annui per l’acquisto di un appartamento purchè non accatastato nelle categorie A/1, A/8 o A/9.

L'imposta sulle seconde case vale anche per chi ha più di una proprietà oltre alla prima casa?

Si, un soggetto proprietario di più immobili accatastati nella categoria A (abitazioni) paga l’Imu su tutti gli appartamenti posseduti, eccetto quello eventualmente destinato a propria abitazione principale.

Con la riforma del catasto il governo cercherà di riequilibrare il settore immobiliare ma sul piano fiscale cosa dovrebbero temere i proprietari?

La riforma catastale è finalizzata a modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo dei terreni e dei fabbricati (in particolare gli immobili non censiti, i terreni edificabili accatastati come agricoli e gli immobili abusivi) nonché la comunicazione tra l’Agenzia delle Entrate e i Comuni. 

I proprietari in regola con la normativa vigente non devono temere nulla, in quanto hanno già comunicato tutti i dati sia Agenzia delle Entrate che ai Comuni. Fiscalmente, la riforma dovrebbe essere ad impatto zero: nel senso che ad eventuali aumenti di rendite dovrebbe corrispondere una riduzione delle aliquote Imu.

La cedolare secca sugli affitti si può scaricare a livello fiscale e in che percentuale?

Il proprietario non scarica quanto pagato a titolo di cedolare secca. L’inquilino potrebbe avere diritto a qualche detrazione relativa al contratto di locazione per l’abitazione principale, ma occorre verificare il singolo caso ed è quindi bene consultare un commercialista.

Anche per il superbonus 110% ci sono vantaggi fiscali per i proprietari di case?

Lo Stato intende agevolare determinati lavori edili (efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica) e, pertanto, si accolla parte o tutto il costo, anche al fine di far emergere il cosiddetto sommerso. Con il superbonus 110% i proprietari di case (edifici unifamiliari) o i condomini che effettuano certe tipologie di lavori possono conseguire un credito di imposta da detrarre in dichiarazione in 5 anni, o chiedere all’appaltatore uno sconto in fattura pari al credito (quindi pagare meno direttamente) oppure cedere a terzi il credito d’imposta (quindi pagare il lavoro per intero all’appaltatore e dopo monetizzare il credito che vantano verso lo Stato).

© RIPRODUZIONE RISERVATA