Flat tax e stop aumento Iva, Tria: per manovra servono molte risorse. Confindustria: «Di Maio sembra uno di noi»

Flat tax e stop aumento Iva, Tria è prudente: per la manovra servono risorse di notevole entità
Flat tax e stop aumento Iva, Tria è prudente: per la manovra servono risorse di notevole entità
Giovedì 11 Aprile 2019, 15:34 - Ultimo agg. 21:29
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Il governo rilancia la Flat tax e promette lo stop all'aumento dell'Iva ma il ministro Tria è prudente. «Il profilo delineato per l'indebitamento netto, anche alla luce degli oneri necessari al rifinanziamento delle politiche invariate (missioni di pace, pubblico impiego, investimenti), richiederà l'individuazione di coperture di notevole entità», ha scritto il capo del Tesoro nella prefazione al Def 2019, aggiungendo che «la legislazione vigente in materia fiscale viene per ora confermata nell'attesa di definire le misure alternative di copertura e di riforma fiscale nel corso dei prossimi mesi, in preparazione della Legge di Bilancio 2020». 

Il nodo risorse, insomma, è centrale. Tanto più che il governo insiste nell'assicurare che l'Iva non aumenterà. «Le clausole di salvaguardia non devono scattare e l'Iva non deve aumentare», ha ribadito il vice premier Luigi Di Maio a margine del Salone del Mobile. «Dal Def fino alla legge di bilancio di fine anno - ha aggiunto - faremo un lavoro per la crescita ed evitare l'aumento dell'Iva. È un percorso nel quale il decreto crescita e lo sblocca cantieri e le iniziative che faremo per le esportazioni e la spending review con il nuovo team che si sta insediando a Palazzo Chigi serviranno a portarci nella condizione di migliorare la crescita e soprattutto recuperare risorse».

Di Maio ha anche incontrato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. «Sembrava uno di noi», ha detto il leader degli industriali, raccontando che «Di Maio è venuto per un saluto e ci ha anticipato alcune cose del Decreto Crescita. C'è stato un bel confronto e il fatto che si pensi alla crescita è positivo. Abbiamo apprezzato che Di Maio sia venuto assieme al ministro Bonisoli e ci ha anticipato alcuni elementi di Dl Crescita e Sblocca Cantieri» . Parlando di quest'ultimo Boccia ha detto che «nelle nostre aspettative immaginiamo e speriamo che sia un'operazione massivamente rilevante e anche sul Decreto Crescita aspettiamo provvedimenti». «Vediamo se il Decreto Sblocca Cantieri sarà un'operazione massiva - ha proseguito Boccia - mentre sul Decreto Crescita ci sono dei capitoli per noi importanti». «Potremmo evitare di subire il rallentamento economico - ha concluso - però occorre attivare quanto prima i cantieri e superare il nodo risorse, tra l'altro ci sono risorse già disponibili, siamo in attesa, c'è una grande aspettativa su questo, vediamo».

«La pressione fiscale nel 2018 si è attestata al 42,1 per cento, in linea con quella registrata l'anno precedente», si legge nel Def 2019 pubblicato ieri. Il peso delle tasse è atteso «ridursi di 0,1 punti percentuali nel 2019, collocandosi al 42,0 per cento del Pil. Nel 2020 e 2021 è prevista una ripresa al 42,7 per cento e un successivo calo al 42,5 per cento alla fine del periodo. La dinamica di crescita dal 2020 sconta gli effetti della prevista attivazione della clausola di salvaguardia».

Rallenta il percorso di aggiustamento dei conti ma c'è un sostanziale rispetto delle regole europee. È quanto si evince dal Def 2019. Considerando l'ampliamento dell'output gap e la flessibilità per eventi eccezionali già riconosciuta per 0,18 punti «la previsione di variazione del saldo strutturale del 2019 - si legge - non è in deviazione significativa» e «gli obiettivi programmatici» sono quindi «in linea» con il Patto di Stabilità «pur puntando in media a miglioramenti del saldo strutturale più contenuti in confronto ad un'interpretazione letterale delle regole».

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