Fondi per la ricerca al Sud, Nicolais sicuro: «Il ministero non farà tagli»

Fondi per la ricerca al Sud, Nicolais sicuro: «Il ministero non farà tagli»
di Gigi Di Fiore
Domenica 6 Febbraio 2022, 11:05 - Ultimo agg. 14:56
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Luigi Nicolais, già professore ordinario alla facoltà di ingegneria della Federico II di Napoli, è stato per quattro anni presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, ministro per le riforme nel governo Prodi e assessore regionale campano all’Università e ricerca scientifica. Oggi è uno dei più stretti collaboratori del ministro dell’Università Messa.

Professore Nicolais, è stata ridimensionata dal Ministero dell’Università e ricerca la quota di fondi riservata al Sud nel Pnrr nel capitolo sull’istruzione e ricerca?
«Diciamo che le cose non stanno proprio così: si è trattato di un semplice errore tecnico del direttore del Ministero, poi subito corretto dallo stesso funzionario».

Nessuna volontà politica di ridimensionare quella che è la quota, fissata al 40 per cento per il Mezzogiorno, sui progetti di rilevante interesse nazionale?
«Per nulla.

Su questa vicenda, nei giorni scorsi in tanti si sono inutilmente agitati. Mi risulta, invece, che la ministra Maria Cristina Messa si sia molto arrabbiata per l’errore individuato, che ha fatto immediatamente correggere. Non credo che, in questo momento, sia il caso di agitare inesistenti volontà politiche di penalizzare il Mezzogiorno rispetto ai fondi da assegnare».

L’errore nell’attribuzione dei finanziamenti c’era?
«Sì, l’errore di ripartizione tecnica era evidente ed è stato individuato. La quota del 40 per cento riservata al Mezzogiorno sui fondi del Pnrr riservati all’istruzione e ricerca va calcolata sull’importo complessivo. Per questo, se si riduce la percentuale di un capitolo di spesa, viene aumentata la quota in un altro capitolo, arrivando così, nella somma finale, alla stessa percentuale di finanziamenti in arrivo nel Mezzogiorno. Piuttosto, il ragionamento e la valutazione da fare è un’altra».

Quale?
«Finalmente, dopo tanti anni, abbiamo fondi e finanziamenti disponibili di rilevante consistenza. Smettiamo, quindi, di lamentarci su presunte attribuzioni non esatte, o volutamente sbagliate, di finanziamenti. Rimbocchiamoci invece la maniche per preparare, in tutti gli organismi e tra tutti gli attori della ricerca scientifica destinatari dei fondi, progetti adeguati e idonei a essere finanziati. Se non si preparano i progetti, come in verità molti mi risulta stiano concretamente facendo, si rischia di perdere i finanziamenti disponibili».

È giusto, però, tenere sempre alta l’attenzione sulla corretta attribuzione dei fondi riservati al Mezzogiorno?
«L’attenzione è giusta, per il Pnrr come su qualsiasi altro provvedimento. Ma attribuire a questo governo una volontà contraria agli interessi del Mezzogiorno non mi sembra rispondente alla realtà. Lo dimostra come il Ministero sia intervenuto subito a correggere e rimediare l’errore individuato».

I fondi corretti ci sono, quindi?
«Sì, ci sono e il Mezzogiorno ha a disposizione anche i finanziamenti dei progetti Pon che sono stati utilizzati già in passato. Per questo, dico che dobbiamo gettare acqua sul fuoco evitando polemiche che non mi sembrano, in questa vicenda, appropriate». 

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