Fondi Ue per la qualità della vita così al Sud la silver economy migliora l'assistenza agli anziani

Fondi Ue per la qualità della vita così al Sud la silver economy migliora l'assistenza agli anziani
di Nando Santonastaso
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 12:10
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Si chiama Silver economy ed è il complesso delle attività economiche degli over 65 che in Italia rappresentano ormai più del 25% della popolazione, circa 14 milioni di persone che nel 2030 dovrebbero diventare 16 milioni. Bastano forse questi dati per capire perché anche le aziende ad alta innovazione tecnologica (e non solo start up) si occupano sempre di più di come interagire con questa fascia di età. A partire dalla possibilità di garantire condizioni di sicurezza e assistenza biomedicale al passo con i tempi e, soprattutto, con l'evoluzione digitale. La storia di Tesca (l'acronimo sta per Tecnologie e Soluzioni per la Continuità Assistenziale), un progetto del gruppo Protom di Napoli finanziato dai fondi europei della Politica di coesione (Por Campania-FESR 2014-2020) è una delle più stimolanti. Non l'unica, certo, per questa tipologia di sperimentazione ma sicuramente utile a dimostrare come l'utilizzo dei finanziamenti Ue (circa un milione nello specifico) può incidere molto sulla qualità della vita dei singoli cittadini, riducendo distanze e limiti infrastrutturali che spesso accompagnano la narrazione (e la sfiducia) verso il Mezzogiorno.

Tesca aiuta gli anziani ad essere connessi, con un sistema fatto di braccialetti elettronici, sensori e dispositivi robotici, con coloro che se ne devono prendere cura, siano essi parenti, ingegneri, medici o Residenze assistenziali. La novità rispetto ad altre più o meno analoghe progettualità in questo campo è l'integrazione tra i diversi soggetti. Non basta cioè che suoni un allarme perché, ad esempio, si è ribaltato all'improvviso il letto di un anziano ospite in una struttura assistenziale o di un centri riabilitativo (eventualità molto più comune di quanto si possa immaginare, assicurano gli addetti ai lavori): occorre che subito entrino in funzione il personale di emergenza e i dispositivi in grado di evitare conseguenze e disagi al paziente. Ma lo stesso vale anche per situazioni meno delicate: quanti anziani dimenticano ad esempio di prendere la pillola per la pressione o un farmaco prescritto per una determinata patologia? Tesca viene loro incontro permettendo al medico curante di ricordare all'assistito che deve provvedere. Anche in questo caso, ovviamente, l'integrazione tra i due soggetti fa la differenza.

Ma soluzioni tecnologiche di questo genere non riguardano soltanto l'ambito sanitario. I fondi della coesione, applicati al progetto Tesca, permettono infatti anche con le necessarie integrazioni domotiche, di semplificare alcune azioni e di effettuare controlli di sicurezza degli impianti di casa (gas per uso domestico, ossido di carbonio da stufe e caminetti, regolazione temperatura climatizzazione).

Inoltre, possono individuare movimenti o comportamenti inusuali ed attivare procedure di verifica (attraverso la telepresenza) di situazioni sospette di pericolo. Ma nei dispositivi robotici sono stati integrati «elementi di esercizi di memoria e cognitivi, oltre che fisici, secondo le indicazioni del terapeuta offrendo riscontro oggettivo della pratica e dei risultati progressivi».

La soluzione hardware-software del progetto punta in sostanza a raccogliere più informazioni possibili per raggiungere lo scopo di base: stabilire con l'utilizzo della tecnologia se il percorso curativo o riabilitativo funziona, e senza creare complicazioni al paziente. Sulla base dei risultati ottenuti sarà possibile rimodulare efficacemente la terapia e valutarne gli eventuali miglioramenti. Ma saranno altresì valutati i requisiti di qualità dei diversi servizi biomedicali, espressi in termini di banda, latenza, percentuale di perdita delle informazioni e sicurezza. I risultati ottenuti verranno ampiamente usati nelle successive attività di progettazione di architetture di comunicazione innovative in grado di garantire comunicazioni sicure, a supporto di soluzioni riabilitative fruibili a domicilio.

L'Europa è particolarmente sensibile a questo tipo di sperimentazioni. Non a caso Tesca e gli altri progetti dello stesso settore rispondono alla sfida del Rapido sviluppo demografico, caratterizzata dallo spostamento della popolazione verso la terza età, «attraverso l'offerta di strumenti terapeutici sempre meno invasivi e la gestione del paziente orientata alla prevenzione». E nello stesso tempo all'obiettivo dell'efficienza della spesa sanitaria «attraverso il crescente utilizzo dell'innovazione tecnologica a supporto delle attività, della ricerca medica e delle pratiche cliniche (telemedicina), dell'assistenza ai cittadini-utenti (teleassistenza) e a supporto di tutti i processi manageriali». Che tutto questo si possa realizzare anche al Sud non è più una novità: è della stessa Protom il robot compagno di classe che interagisce con gli studenti di cinque istituti di tutta Italia.
 

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