Fotovoltaico, servono almeno 10GW di rinnovabili all’anno nei prossimi 10 anni

Pannelli fotovoltaici
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 18:15
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“A fronte della crisi internazionale e dell’aumento dei prezzi, le esigenze di produzione di energia rinnovabile previste dal Pniec 2020 sono quasi raddoppiate. L’obiettivo di 52GW di rinnovabili da raggiungere entro il 2030, non può più essere sufficiente: servono almeno 100 GW, 10 all’anno nei prossimi dieci anni. La difficile fase che stanno attraversando le imprese italiane non può che tenere conto dei nuovi scenari.. Il sostegno della politica alle aziende deve necessariamente passare per uno sviluppo sistematico e programmatico dei progetti per l’energia rinnovabile, senza i quali ogni altra misura di supporto economico rischia di essere un palliativo”. Lo dichiara l’Alleanza per il fotovoltaico, che rappresenta alcuni dei principali operatori energetici impegnati nello sviluppo di soluzioni per l'energia solare utility scale sul territorio italiano.

“La concreta soluzione alle difficoltà che si trovano ad affrontare oggi famiglie e imprese italiane, a causa dell’aumento del costo dell’energia - continua l’Alleanza - non può essere costituita unicamente da misure emergenziali, ma è legata allo sviluppo dell’energia rinnovabile, in tutte le sue forme. In modo particolare, il sole, ha la capacità di poter rappresentare l’energia alternativa sfruttabile, da Nord a Sud, da famiglie e imprese attraverso lo sviluppo di impianti a tetto e parchi solari. Le regioni italiane sarebbero in grado di aumentare fin da subito la loro produzione di energia da fonte rinnovabile, soprattutto solare, contribuendo sia alla transizione green sia all’indipendenza energetica del Paese. Disporre di maggiore energia prodotta a livello nazionale consentirebbe un abbassamento dei costi delle bollette e un atto finalmente decisivo nella lotta al cambiamento climatico”. Negli ultimi 15 anni l’Italia è stata tra i paesi leader in Europa nella ricerca e sviluppo di soluzioni per l’energia rinnovabile, in primis fotovoltaico ed eolico. Una ricchezza unica per il nostro Paese in termini di know how tecnico, competenze maturate, posti di lavoro creati, sempre nell’ottica di coniugare al meglio la produzione di energia pulita con la salvaguardia dell’ambiente e talvolta il ripristino della sua biodiversità.

Anche la questione dell’occupazione di suolo, di frequente indicata come la causa dell’opposizione alla realizzazione dei parchi solari,- spiega l’Alleanza - non costituisce un reale problema.

In via ipotetica se tutti i 100 GW necessari fossero prodotti da impianti su area agricola sarebbe sufficiente utilizzare il 3% dei terreni non coltivati. La maggior parte dei progetti presentati a livello regionale e nazionale va infatti in questa direzione: la loro realizzazione non grava sulla collettività, in quanto non beneficiano di incentivi pubblici, ma sono il frutto di investimenti totalmente privati. E, soprattutto, la realizzazione di parchi solari non mette a rischio la produzione agroalimentare che, al contrario, potrebbe avere solo benefici da un miglioramento delle condizioni climatiche”.

I numeri sono allarmanti: Confcommercio stima che 120.000 imprese potrebbero chiudere, entro la prima metà del 2023, proprio a causa della corsa al rialzo dei prezzi. Un dato questo che impone un’azione immediata. Solo a livello nazionale sono più di 500 progetti da realizzare, di cui oltre 300 di fotovoltaico ed è in questa direzione che l’Alleanza per il fotovoltaico auspica che si investano le risorse e si concentri l’attenzione del nuovo Governo."L'Alleanza non può che compiere questo cammino verso il cambiamento a fianco delle istituzioni che porteranno il Paese verso obiettivi oramai ineludibili - sottolinea Alessandro Ceschiat, General Manager Italia Enfinity Global e portavoce dell’Alleanza per il Fotovoltaico - Siamo parte attiva della transizione verso uno sviluppo concreto e sostenibile nel tempo dell’energia rinnovabile, che non sarebbe possibile senza un confronto e un dialogo tra tutte le parti coinvolte, incluse le comunità che vivono nei territori sono interessati dai progetti”

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