Gas poco mosso. Focus su proposta Ue su price cap e acquisti comuni

Gas poco mosso. Focus su proposta Ue su price cap e acquisti comuni
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 11:15
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(Teleborsa) - L'Europa continua a dibattere sull'opportunità di imporre un price cap al prezzo del gas o su altre proposte, come l'obbligo di effettuare acquisti su una piattaforma unica per mitigare eventuali picchi e calmare la speculazione. Nel frattempo, il prezzo del gas ad Amsterdam si mantiene su livelli non elevatissimi a 156,4 euro per mwh, lontanissimo dai 350 euro raggiunti ad agosto e sui minimi degli ultimi tre mesi.

A calmare la speculazione ha contribuito l'avanzamento degli stoccaggi, che sembrano ora sufficienti per affrontare l'inverno in quasi tutte le principali economie europee. Ma soprattutto il mercato ha accolto con favore la conferma di una massiccia riduzione delle importazioni dalla Russia scese al 9% dal 40% precedente. Ben pochi Paesi europei dipendono ancora dalle forniture di Mosca.

La Presidenza europea a guida ceca ha ribadito che "l'obiettivo è garantire ai Paesi membri forniture energetiche sufficienti a prezzi accessibili". Lo ha detto il ministro dell'Energia ceco, Jozef Sikela, al suo arrivo al Consiglio informale Energia a Praga, ribadendo che bisogna "mantenere l'unità e agire rapidamente" e "chiarire l'incarico della Commissione europea per quanto riguarda i suoi progressi in materia di price cap e sull'attuazione della piattaforma per gli acquisti congiunti".

Frattanto, la commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson, ha confermato che "è urgente intervenire" e che la proposta della Commissione europea sarà presentata la prossima settimana. Le ipotesi su cui ci si muove sono quattro: riduzione domanda, solidarietà tra Paesi Ue, intervento sui prezzi e acquisti comuni di gas.

A proposito degli acquisti comuni, il Financial Times scrive che Bruxelles vorrebbe spingere per la creazione di una piattaforma comune europea, il cui intento sarebbe limitare l'ascesa dei prezzi attraverso una contrattazione unificata ed un maggior potere negoziale, ed obbligare le imprese energetiche a rifornirsi su tale piattaforma. Il quotidiano britannico aggiunge però che diversi grandi produttori di energia sarebbero scettici sull'ipotesi che un acquirente unico europeo abbassi i costi, in quanto il prezzo del gas sarebbe comunque fissato sui mercati internazionali.

Quanto alla fissazione del price cap, c'è ancora un atteggiamento ostile della Germania, nonostante si sia parlato di un'apertura di Berlino alla proposta avanzata da diversi paesi europei. "Il dibattito sul price cap al gas è confuso: più persone parlano diversi tipi di cap. Sull'import di Gnl, pochi chiedono un price cap semplice", ha affermato il sottosegretario tedesco all'Economia e al Clima, Sven Giegold, aggiungendo "gli esperti sono d'accordo che se mettiamo un cap troppo basso, non avremo più gas". Per quanto riguarda le forniture via gasdotto - ha proseguito - "c'è un legame tra i prezzi spot del mercato e i prezzi nei contratti a lungo termine. ed il tema è trovare il modo di disaccoppiare questi due prezzi senza razionalizzare di più".
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