Generali sfonda quota 20 euro e, grazie a un rialzo di oltre il 5%, tocca i massimi da ottobre 2008 nel giorno in cui i top manager della lista Caltagirone, il candidato presidente Claudio Costamagna e il candidato ad Luciano Cirinà, sono a Washington per iniziare il roadshow americano di presentazione del programma strategico 'Awakening The Lion'. Gli Stati Uniti vengono considerati un palcoscenico chiave per illustrare il progetto alternativo per il Leone (diffuso per la prima volta venerdì scorso) considerato il peso probabilmente decisivo che avranno gli investitori istituzionali esteri nel voto in assemblea del 29 aprile.
Francesco Gaetano Caltagirone al centro con Claudio Costamagna (sinistra) e Luciano Cirinnà (destra)
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Il rally in Borsa
Dopo la tappa in Usa, che prevede poi una serie di sessioni virtuali, sarà la volta di Londra, altro snodo cruciale del roadshow.
Il «Risveglio del Leone» nel piano Caltagirone per Generali
Lo schema illustrato venerdì scorso prevede in particolare una crescita composta (Cagr) superiore al 14% dell'utile per azione (contro il +6%-8% del piano Donnet), cassa cumulata disponibile per 9,5-10,5 miliardi a fine 2024 e conferma della attuale dividend policy. Al tempo stesso, un miglior posizionamento per la crescita, con un cost/income ratio sotto il 55% (risparmi lordi fino a 600 milioni di euro). Il punto d'atterraggio del percorso disegnato è un utile netto "full potential" di 4,2-4,6 miliardi nel 2024 e oltre 5 miliardi nel 2025-2026 contro i 2,8 miliardi del 2021. Per raggiungere questi risultati un ruolo rilevante viene assegnato all'M&A con un potenziale budget di 7 miliardi, di cui 2 miliardi grazie alla leva. Anche gli analisti, da venerdì ad oggi, hanno iniziato a esercitarsi sul programma strategico della lista Caltagirone. E se il mercato il proprio responso l'ha dato in modo ampiamente positivo, va detto che alcuni analisti hanno espresso qualche perplessità sul rilevante trend di crescita dell'utile messo nero su bianco da "Awakening The Lion". Oggi per esempio Banca Imi, che pure apprezza il programma, sottolinea che "un'accelerazione della traiettoria è sempre possibile, ma un Cagr dell'utile a doppia cifra in un contesto inflazionistico è difficile da ottenere". Berenberg ritiene che il piano alternativo abbia valore nonostante i potenziali rischi legati al fatto di avere più debito e più M&A.