Giovani lavoratori, in Italia ora sono una rarità. In 10 anni crollo dell'occupazione: -7,6% nella fascia 15-34 anni

Lo dice il rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale: quelli con 35-49 anni del 14,8% mentre i 50-64enni sono aumentati del 40,8%

Giovani lavoratori, in Italia ora sono una rarità. In 10 anni crollo dell'occupazione: -7,6% nella fascia 15-34 anni
Giovani lavoratori, in Italia ora sono una rarità. In 10 anni crollo dell'occupazione: -7,6% nella fascia 15-34 anni
Mercoledì 1 Marzo 2023, 10:59 - Ultimo agg. 2 Marzo, 15:36
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Giovani e occupati: in Italia sempre più una rarità. Lo dice il rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale: nel decennio 2012-2022 gli occupati 15-34enni sono diminuiti del 7,6% e quelli con 35-49 anni del 14,8%, mentre i 50-64enni sono aumentati del 40,8% e quelli con 65 anni e oltre del 68,9%. I lavoratori invecchiano e in futuro ce ne saranno sempre meno: si stima che nel 2040 le forze di lavoro nel complesso saranno diminuite dell'1,6%, come esito della radicale transizione demografica che il Paese sta vivendo. 

I giovani lavoratori stanno sparendo: i dati

Nei primi nove mesi del 2022, ogni giorno in media 8.500 italiani si sono dimessi dal lavoro: il 30,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia.

Nello stesso periodo, ogni giorno in media 49.500 italiani hanno iniziato un nuovo lavoro: il 6,2% in più rispetto al 2019. Sono numeri che fotografano un mercato del lavoro molto dinamico, in cui la ricerca di una occupazione migliore (che per i giovani significa meno precaria) è la bussola che orienta le decisioni e i comportamenti. Secondo il rapporto, la fascia della precarietà è ancora ampia: complessivamente, il 21,3% dei lavoratori italiani è occupato con forme contrattuali non standard (tempo determinato, part-time, collaborazioni).

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Oggi gli strumenti di welfare aziendale sono conosciuti dal 64,9% dei lavoratori (ma solo il 19,8% sa con precisione di cosa si tratta). In merito alle tipologie di servizi e prestazioni maggiormente richieste, il 79,4% dei lavoratori desidera un supporto personalizzato, tagliato su misura rispetto alle proprie esigenze, il 79,2% chiede maggiori opportunità di conciliazione tra vita familiare e lavoro, il 79,1% integrazioni del reddito, il 78,0% un aiuto per risolvere i problemi burocratici nel rapporto con le amministrazioni pubbliche, il 68,1% una consulenza psicologica per affrontare le difficoltà quotidiane. Se le integrazioni del reddito sono largamente apprezzate, dal welfare aziendale i lavoratori si attendono anche un utile supporto per raggiungere una più alta qualità della vita. Il welfare aziendale sarà sempre di più, emerge dallo studio, uno strumento essenziale per i responsabili delle risorse umane per rimotivare chi è già in azienda e per attrarre nuovi lavoratori, in particolare i giovani.

 

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