«Sud, gli sgravi per 10 anni». Il Colle: cambiamo i trattati Ue

«Sud, gli sgravi per 10 anni». Il Colle: cambiamo i trattati Ue
di Marco Conti
Domenica 6 Settembre 2020, 09:35 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 01:21
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Cresce la pressione sul governo per accelerare la predisposizione del piano nazionale necessario per accedere al Recovery Fund. In un video-messaggio al forum Ambrosetti Sergio Mattarella ha sollecitato un vero e proprio sprint e il presidente del Consiglio sembra raccogliere la sfida annunciando di fatto una delle prime misure. Ovvero che sarà di fatto strutturale «e non una misura agostana» il taglio del 30% dei contributi sui contratti nel Mezzogiorno.
IL MONITO
Nel suo messaggio il Capo dello Stato ha sostenuto che «la preparazione dei piani nazionali di rilancio da sottoporre agli organi comunitari deve avvenire con sollecitudine: entra in gioco per i singoli Stati il valore delle responsabilità». Parla al plurale Mattarella, ma lo sprint che il capo dello Stato chiede è soprattutto al governo italiano perché faccia di tutto per rendere disponibile «l'occasione unica» che Bruxelles ha messo in campo con le risorse del Recovery Fund.

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Nel messaggio-video al workshop Ambrosetti di Cernobbio, il presidente della Repubblica parla di opportunità unica che non può compromettere «con scelte errate la speranza per chi verrà dopo di noi di godere di condizioni per lo meno pari di quelle di cui noi abbiamo usufruito». Un monito rivolto alla classe politica di governo che guarda al futuro delle nuove generazioni, ma anche dell'Europa che deve avviare «la revisione dei trattati» e lavorare, come ha sostenuto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, «per ridurre la distanza tra cittadini e istituzioni».
Il governo raccoglie l'appello del presidente della Repubblica ad accelerare la predisposizione dei piani di spesa, ma restano le distanze soprattutto sull'utilizzo del Mes. Il meccanismo europeo di stabilità, rivisto nei suoi meccanismi e finalità, ha in serbo 25 miliardi per la spesa sanitaria, ma per buona parte del M5S, oltre che di tutta l'opposizione esclusa FI, resta un mostro a tre teste.

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Il Pd di Nicola Zingaretti invece ne chiede l'attivazione subito dopo le elezioni regionali, ma Conte continua a muoversi con estrema prudenza. «Il ministro della Salute non mi ha detto che c'è bisogno di più soldi per la sanità», «se avremo bisogno di altri soldi sulla sanità ne discuteremo in Parlamento». Eppure il Sure è stato attivato senza molti dibattiti, ma sul Mes continuano a prevalere dogmi sovran-populisti sostanzialmente antieuropei che non aiutano anche la stesura dei piani del Recovery. Sul tavolo di palazzo Chigi sono piovuti ben seicento progetti di spesa. Conte, nella riunione a porte chiuse ha spiegato di aver lavorato tutta l'estate insieme al ministro Amendola e al Ciae, l'organismo interministeriale che sta scremando i progetti. «Sull'attuazione del Next generation Plan ci giochiamo tutta la nostra credibilità», ha ammesso senza infingimenti il presidente del Consiglio che ha poi elencato i punti salienti e che, soprattutto, la misura di sgravio contributivo al Sud (30% sui contratti) avrà una durata «decennale».
Digitale, green, infrastrutture e «nessun utilizzo dei fondi per riduzione delle tasse». Davanti alla platea di Cernobbio Conte ha difeso le scelte del governo e creato molte aspettative che a breve andranno alla prova.
 

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