Grimaldi, in arrivo 20 navi ecologiche: «Siamo pronti per regole green severe»

Grimaldi, in arrivo 20 navi ecologiche: «Siamo pronti per regole green severe»
di Gianni Molinari
Sabato 9 Ottobre 2021, 08:04 - Ultimo agg. 10 Ottobre, 09:54
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Dal nostro inviato a Valencia

È verde - ma anche un po' rosa - il futuro della Grimaldi Group. A Valencia (Spagna) per la XXIV Euro-Med Convention organizzata dal gruppo armatoriale, l'amministratore delegato, Emanuele Grimaldi ne ha definito con chiarezza l'orizzonte: navi ecosostenibili, impatto zero nei porti e rete sempre più capillare, specializzata e forte. L'annus horribilis del Covid è alle spalle e ora la prospettiva della ripresa economica consente di riprendere un cammino rallentato dalla pandemia anche se nel momento più difficile - ha ricordato Grimaldi - «il mondo dello shipping ha tenuto in piedi la catena degli approvvigionamenti» anzitutto quelli sanitari dando un contributo straordinario alla lotta al virus. L'orizzonte è ora quello del 2050 indicato dalla International Chamber of Shipping per raggiungere l'obiettivo zero emissioni. «Lo shipping - ha rivendicato con orgoglio Grimaldi - è la modalità meno impattante, ma questo non basta». Innanzitutto c'è la sfida della sostenibilità. Negli ultimi due anni nella flotta del gruppo partenopeo sono entrate in attività 12 nuove navi e altre 20 arriveranno entro il 2025: tutte le nuove navi abbattono del 50 per cento le emissioni rispetto a quelle precedentemente in servizio. Sempre negli ultimi due anni sono stati fatti 220 interventi sulla flotta (per 600 milioni di euro) per abbattere i gas di scarico, migliorare le vernici e rendere più efficiente la propulsione.

Ma la sostenibilità - ha evidenziato Grimaldi - «non è solo ambientale, deve essere anche economica». Quindi servono tecnologie migliori e più ricerca come il progetto H2PORTS, che mira a introdurre l'idrogeno come un'energia alternativa nel settore portuale, sviluppando emissioni zero efficienti e innovative per le operazioni di carico e scarico. Tecnologie che devono superare il paradosso attuale che l'uso di energia pulita richiede un processo produttivo non proprio pulito. Per questo serve più ricerca per evitare sia che il problema ecologico si trasferisca solo di piano sia che i costi dell'energia pulita dissestino le finanze di aziende e consumatori. «Ma - ha rilevato - Grimaldi - siamo sulla buona strada, per la prima volta, è l'insieme dell'industria che chiede ai governi regole più severe perché senza affrontare e vincere la sfida del cambiamento climatico non c'è prospettiva per nessuno».
 

Quanto la questione ecologica e la modalità di produzione delle nuove energie stia a cuore al mondo dello shipping è venuta fuori anche dal confronto tra i massimi esperti mondiali chiamati a Valencia a discutere della decarbonizzazione. «Senza energia nucleare - ha sostenuto senza peli sulla lingua il presidente del Rina, Ugo Salerno - la lotta al cambiamento climatico è solo un'opzione ideologica: i reattori di quarta generazione sono totalmente diversi come sicurezza, uso dell'uranio, produzione di scorie da quelli del passato e possono essere impiegati anche sulle grandi navi container che non è immaginabile spostare con l'idrogeno o il solare».

Intanto Grimaldi va avanti. Di pari passo al rafforzamento della flotta («negli ultimi dieci anni la nostra flotta è cresciuta intorno al 35%, ma abbiamo ancora un portafoglio ordini del 15%», ha detto l'armatore), c'è il rafforzamento della rete: Grimaldi Group ha sette compagnie (con 130 navi) in Italia, Stati Uniti, Finlandia, Grecia e Malta.

A queste si è aggiunta la spagnola Trasmed GLE dove sono confluite attività della Transmediterranea (che collega la penisola Iberica alle isole Baleari) e cinque navi della Navieras Armas Group. I porti ora usati da Grimaldi sono 150. Il gruppo non è fermo: di occasioni in giro per l'Europa ce ne sono, ma nessuna conferma di nuove operazioni. Per ora lo sguardo è alle linee che collegano la Sardegna al continente con le gare recentemente vinte da Grimaldi «offrendo navi più giovani di quello richiesto dai bandi del governo e chiedendo meno aiuti sia degli altri concorrenti sia degli operatori del passato e quindi facendo risparmiare i cittadini», ha spiegato l'armatore.

C'è poi l'interesse per Napoli dove Grimaldi ha la sua sede principale e dove solo recentemente ha ottenuto una linea (Napoli-Cagliari-Palermo). «Lavoriamo per la linea con la Tunisia» ha detto. A Napoli con la nuova governance dell'Autorità portuale del Tirreno Centrale sarà più semplice definire progetti di sviluppo in passato non considerati. Del resto era Andrea Annunziata - oggi alla guida dell'autorità con sede a Napoli - il presidente dell'autorità portuale di Salerno che ha ridefinito il volto di quel porto, dandogli una prospettiva solida, puntando sulle autostrade del mare e sull'imbarco delle auto proprio di Grimaldi.

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