Huawei, dopo Google anche Microsoft lascia: ritirati laptop e stop a ordini

Huawei, dopo Google anche Microsoft lascia: ritirati laptop e stop a ordini
Huawei, dopo Google anche Microsoft lascia: ritirati laptop e stop a ordini
Venerdì 24 Maggio 2019, 16:45 - Ultimo agg. 25 Maggio, 13:17
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Dopo Google anche Microsoft si adegua alla linea dell'amministrazione Usa che ha inserito Huawei nella lista nera commerciale per problemi alla sicurezza nazionale. Il gruppo di Redmond, infatti, ha iniziato a non accettare più nuovi ordini dal gruppo cinese e in particolare ha ritirato i laptop di Huawei dal suo negozio online. Microsoft non ha ufficializzato la decisione e non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

Alcuni giorni fa Google ha vietato l'utilizzo del suo sistema operativo Android sugli apparecchi commercializzati da Huawei, che è il secondo produttore di smartphone più importante al mondo. Il gruppo cinese, intanto, respinge le accuse rivolte dall'amministrazione Usa sostenendo che queste iniziative sono totalmente ingiustificate. «Di recente - ha sottolineato ieri Ken Hu, il deputy chairman di Huawei in occasione della Conferenza sulla Cybersicurezza Nazionale di Potsdam - sono state imposte a Huawei alcune restrizioni, basate su accuse infondate, che mirano a ostacolare i nostri rapporti commerciali. Riteniamo fermamente che queste iniziative siano totalmente ingiustificate».

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In Europa, rileva Ken Hu, «circa tre quarti degli utilizzatori di smartphone si affida a un dispositivo basato su Android. Huawei detiene circa il 20% di questo mercato. Pertanto questa decisione di Google può avere gravi ripercussioni sui consumatori e sulle imprese che operano in tutta Europa. Tutto ciò - sottolinea - costituisce un precedente pericoloso. Non solo è in contrasto con i valori della comunità imprenditoriale internazionale e interrompe la catena di approvvigionamento globale, ma ostacola anche la concorrenza leale sul mercato. Inoltre, se non si affrontano insieme queste problematiche, le attuali vicende che sta attraversando Huawei potrebbero coinvolgere qualsiasi altro settore e azienda». Ken Hu, riferendosi al Muro di Berlino che passava dove attualmente sorge l'Università di Potsdam, sottolinea la necessità di contrastare la costruzione di barriere.

 



«Quando sono arrivato, mi è stato spiegato che l'università sorge sulle rovine di un sito storico, in quanto nel passato questo spazio era attraversato dal Muro di Berlino. Ciò - rileva - mi ha ricordato la necessità di non erigere ulteriori barriere perché, come la storia insegna, comportano solo esperienze dolorose. Allo stesso modo, non vogliamo costruire un nuovo muro commerciale, né tantomeno tecnologico». Per Ken Hu, «abbiamo bisogno di collaborare alla realizzazione un ecosistema globale integrato che possa aiutarci a promuovere un'innovazione tecnologica sempre più rapida e una crescita economica solida e sostenibile».

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