L'inflazione in Italia torna a crescere: +8,3%. Male anche l'Eurozona, toccata quota 7%

L'accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all'aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%)

L'inflazione in Italia torna a crescere: +8,3%. Male anche l'Eurozona, toccata quota 7%
L'inflazione in Italia torna a crescere: +8,3%. Male anche l'Eurozona, toccata quota 7%
Martedì 2 Maggio 2023, 13:18 - Ultimo agg. 4 Maggio, 09:26
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Torna a crescere l'inflazione: l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ad aprile sulla base delle stime preliminari registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell'8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Lo rileva l'Istat. L'accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all'aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%) .L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici (a +6,4%).

Inflazione, i dati

L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l'indice generale e a +4,6% per la componente di fondo.

L'accelerazione del tasso di inflazione su base tendenziale si deve, all'aumento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%) e, in misura minore, a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,3% a +6,7%) e dei servizi vari (da +2,5% a +2,9%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla flessione più marcata dei prezzi degli energetici regolamentati (da -20,3% a -26,4%) e dal rallentamento di quelli degli alimentari lavorati (da +15,3% a +14,7%), degli alimentari non lavorati (da +9,1% a +8,4%), dei servizi relativi all'abitazione (da +3,5% a +3,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,3% a +6,0%). Si accentua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,7% a +10,6%) e, in modo più contenuto, dei servizi (da +4,5% a +4,7%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -5,9 punti percentuali, da -5,2 di marzo. L'aumento congiunturale dell'indice generale si deve principalmente all'aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti e degli energetici non regolamentati (entrambi a +2,4%), degli alimentari lavorati (+1,1%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%) e dei beni non durevoli (+0,6%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dal calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-19,3%). In base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell'1,0% su base mensile e del 8,8% su base annua (in accelerazione da +8,1% di marzo). L'aumento congiunturale dell'Ipca, più accentuato rispetto a quella del Nic, è spiegato dalla fine dei saldi stagionali prolungatisi in parte anche a marzo (di cui il Nic non tiene conto); i prezzi di abbigliamento e calzature aumentano sul mese del +4,8%. Ad aprile - commenta l'Istituto - la fase di rientro dell' inflazione subisce una battuta d'arresto, principalmente a causa della nuova accelerazione dei beni energetici, il cui andamento, nonostante la flessione dello 0,8% su base congiunturale, sconta un effetto base sfavorevole con lo scorso anno (-5,8% il congiunturale di aprile 2022). Per abitazione, acqua, elettricità e combustibili si registra un calo congiunturale dei prezzi dello 0,3% e un aumento tendenziale del 16,9%, per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche si registra un aumento dei prezzi dello 0,7% congiunturale e del 12,6% sull'anno.

Eurozona

Ad aprile l' inflazione nell'Eurozona è tornata a salire, toccando quota 7%, in lieve rialzo rispetto al 6,9% registrato a marzo. Lo riferisce Eurostat nella sua prima stima flash. Si tratta del primo rialzo dell' inflazione dopo la discesa iniziata nel novembre scorso dai livelli record toccati nel 2022.

Secondo i dati raccolti e diffusi dall'ufficio di statistica europeo, ad aprile alimentari, tabacco e alcolici si sono confermati la principale componente a guidare l'andamento dell' inflazione, sebbene l'incremento dei prezzi nel comparto sia sceso al 13,6% rispetto al 15,5% di marzo. Seguono i beni industriali non energetici (6,2%, rispetto al 6,6% a marzo), e i servizi (5,2%, rispetto al 5,1% di marzo). Inversione di tendenza invece per i prezzi dell'energia, che ad aprile sono tornati a salire, facendo registrare il 2,5% rispetto al -0,9% del mese precedente.

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