IRPEF, al via l'esame delle proposte di riforma. Allo studio riduzione a 3 aliquote e modello tedesco

IRPEF, al via l'esame delle proposte di riforma. Allo studio riduzione a 3 aliquote e modello tedesco
Mercoledì 9 Giugno 2021, 11:30
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(Teleborsa) - È atteso entro la fine di luglio il disegno di legge delega per la riforma del Fisco. Dopo 61 audizioni svolte, le commissioni Finanze riunite di Camera e Senato inizieranno oggi l'esame l'esame delle diverse proposte espresse dai partiti che sostengono l'esecutivo. Il governo di Mario Draghi ha, ora, poco più di un mese per trovare un punto di incontro. Un compito non facile dal momento che l'attuale maggioranza porta con sé tutte le tradizionali e opposte battaglie portate avanti da destra e sinistra. Unico punto fermo, sembra, al momento la volontà di ridisegnare le aliquote e gli scaglioni dell'Irpef. Tutti i partiti, dalla Lega a Leu, sono, infatti, d'accordo ad abbassare le tasse sul ceto medio rivedendo il terzo scaglione dei redditi soggetti all'Irpef, quello fra i 28mila e i 55mila euro, sul quale l'aliquota, cioè il peso delle tasse sul contribuente, fa un balzo di ben 11 punti percentuali, dal 27% al 38%. Sulle modalità rimangono, tuttavia, diverse visioni.

La sintesi andrà trovata entro fine mese in vista di una proposta parlamentare, che si auspica unitaria, da presentare entro il prossimo 30 giugno. Il documento servirà da base per la proposta di legge delega sulla riforma del fisco che deve essere approvata dal Consiglio dei Ministri entro il 31 luglio.

Sull'Irpef, secondo quanto emerge dai documenti depositati in commissione Finanze di Camera e Senato da tutti i gruppi parlamentari, Lega, Forza Italia e M5S propendono per una riduzione da cinque a tre aliquote, mentre Partito democratico e Leu preferiscono il modello tedesco. Per Lega e FI la riduzione delle aliquote non è altro che uno step intermedio, un compromesso, per arrivare al vero obiettivo che resta sempre quello di una Flat tax su tutti i redditi.

Nel dettaglio il Partito democratico punta a una Irpef più progressiva, riducendo in particolare "il differenziale di aliquota tra il secondo e il terzo scaglione" aprendo anche all'ipotesi di utilizzare il modello tedesco. "Per regolarizzare la progressività dell'Irpef – si legge nel documento presentato dal Pd – si potrebbe anche ricorrere a una funzione matematica continua che accoppia a ciascun reddito una specifica aliquota media, in analogia in qualche misura con il sistema applicato in Germania. Verrebbero aboliti gli scaglioni di reddito e le aliquote legali, le detrazioni per tipologia di reddito e il bonus 100 euro perché tutti questi elementi verrebbero ricompresi nella sola aliquota media con livelli differenziati per livelli di reddito". Linea condivisa da Leu che propone l'addio agli scaglioni Irpef con l'introduzione di un modello vicino a quello tedesco e la trasformazione dell'Irpef in "una imposta speciale su tutti i redditi di lavoro (dipendente e autonomo, compreso il contributo lavorativo degli imprenditori individuali)".

Se già sull'Irpef non vi è un accordo, le posizioni sugli altri punti della riforma sono ben più distanti. La Lega punta a introdurre il regime forfettario per le partite Iva e ad estenderlo (con un'aliquota del 20%) fino ai redditi di 100mila euro. Il Pd resta fermo nella sua proposta di tassa di successione con un'aliquota del 20% sopra i 5 milioni di euro. Forza Italia mira, invece, a eliminare la tassa di successione e delle donazioni o, almeno, a innalzare il valore imponibile esente per gli eredi in linea diretta o il coniuge. Leu propone un'imposta personale progressiva sui beni patrimoniali posseduti (mobiliari e immobiliari), al netto dei mutui e dei costi sostenuti, con una franchigia che escluda i contribuenti titolari di una ricchezza limitata e salvaguardi in questo modo la prima casa, e un'aliquota massima dell'1% o poco più. Al tempo stesso – si legge nel documento presentato da Leu – "andrebbero abolite tutte le imposte erariali che gravano sui patrimoni e sui redditi di capitale comprese le ritenute e l'Imu. L'operazione dovrebbe avvenire senza aumentare il gettito rispetto alle imposte attualmente in vigore".



Italia Viva e Forza Italia sostengono l'abolizione dell'Irap. Pd e M5s puntano alla reintroduzione dell'IRI (Imposta sul reddito d'impresa) con un aliquota al 24% e dei meccanismi più semplici. Nel documento messo a punto in vista della riforma fiscale, i Dem spiegano come questa imposta "determini la neutralità del prelievo rispetto alla forma giuridica dell'impresa, mentre la remunerazione del professionista o dell'imprenditore, ossia la parte di utili che viene distolta dall'attività professionale o dall'impresa, verrebbe assoggettata a tassazione progressiva".

Sia Forza Italia sia Lega prevedono una "No tax Area" che la Lega fisserebbe a 10mila euro e Forza Italia a 10mila. Nella proposta anche la Pace Fiscale con un condono sul magazzino di cartelle di difficile riscossione che – secondo Forza Italia – potrebbe finanziare "la fase di avvio della riforma".














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