Istat, a maggio 84mila occupati in meno. Ispettorato lavoro: «Verifiche su 1000 licenziamenti durante il lockdown»

Istat, a maggio 84mila occupati in meno. Ispettorato lavoro: «Verifiche su 1000 licenziamenti durante il lockdown»
Istat, a maggio 84mila occupati in meno. Ispettorato lavoro: «Verifiche su 1000 licenziamenti durante il lockdown»
Giovedì 2 Luglio 2020, 11:25
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L'Ispettorato nazionale del Lavoro avvierà «verifiche su oltre mille licenziamenti avvenuti nel periodo di blocco previsto dalle norme». Così il rappresentate dell'Inl, Danilo Papa, in occasione dell'audizione in commissione Lavoro al Senato sulle ricadute occupazionali del Covid. Dai contatti avuti in questo periodo dall'Ispettorato sono continue le richieste di informazioni delle organizzazioni datoriali «sulla possibilità di licenziare in ragione dell'impossibilità di continuare l'attività d'impresa», mette in evidenza Papa. «Questo ci fa capire che molte aziende non saranno in grado di continuare a lavorare nel prossimo futuro», sottolinea. Sui numeri, spiega, «non c'è alcuna rilevanza statistica», ma costituiscono «un dato di partenza tutto da verificare».

Nel mese di maggio «continua a ritmo meno sostenuto» rispetto ad aprile, mese di pieno lockdown, la diminuzione dell'occupazione, che su base mensile segna un -0,4% pari a -84mila unità, coinvolgendo soprattutto le donne (-0,7% contro -0,1% degli uomini, pari rispettivamente a -65mila e -19mila). Lo rileva l' Istat nei dati provvisori su occupati e disoccupati. Il calo congiunturale dell'occupazione determina «una flessione rilevante» rispetto al mese di maggio 2019, registrando un -2,6% pari a -613mila unità, che coinvolge sia le donne (-270mila) che gli uomini (-343mila).

Il calo mensile dell'occupazione coinvolge i dipendenti (-0,5% pari a -90mila, di cui -79mila a termine e -11mila permanenti) e gli under50, mentre aumentano leggermente gli occupati indipendenti (+6mila) e gli ultracinquantenni. Nel complesso il tasso di occupazione scende al 57,6% (-0,2 punti percentuali). Nel confronto annuo, il calo riguarda soprattutto i dipendenti a termine (-592mila), gli autonomi (-204mila) e tutte le classi d'età; le uniche eccezioni risultano essere gli over50 e i dipendenti permanenti (+183mila). Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,5 punti. Confrontando il trimestre marzo-maggio 2020 con quello precedente (dicembre 2019-febbraio 2020), indica inoltre l' Istat, l'occupazione risulta «in evidente calo» (-1,6%, pari a -381mila unità). Diminuiscono nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (-22,3% pari a -533mila), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+6,6% pari a +880mila unità). L'Istituto di statistica sottolinea infine che anche l'indagine mensile «ha risentito degli ostacoli che l'emergenza sanitaria in corso pone alla raccolta dei dati di base. Sono state sviluppate azioni correttive che ne hanno contrastato gli effetti statistici negativi e hanno permesso di elaborare e diffondere i dati relativi al mese di maggio 2020».

Dopo due mesi di «decisa diminuzione», aumenta a maggio il numero di ore lavorate pro capite: il numero, calcolato sul complesso degli occupati, è pari a 29,6, valore di 5,6 ore inferiore a quello registrato a maggio 2019.
Lo rileva l' Istat, sottolineando che il calo, tuttavia, è «decisamente più contenuto» di quello registrato a marzo e aprile 2020, quando il numero di ore pro capite risultava pari rispettivamente a 25,5 e 22 ore (-10,5 e -11,6 ore rispetto allo stesso mese del 2019).


A maggio, con le graduali riaperture dopo il lockdown, torna a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, con un aumento del 18,9% pari a +307mila unità, che si rileva maggiormente tra le donne (+31,3%, pari a +227mila unità) rispetto agli uomini (+8,8%, pari a +80mila). Lo rileva l' Istat, indicando quindi che il tasso di disoccupazione risale al 7,8% (+1,2 punti) e tra i giovani al 23,5% (+2,0 punti).


Tra emergenza Covid e lockdown, «da febbraio 2020 il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900 mila unità». È quanto indica l' Istat nel commento ai dati provvisori su occupati e disoccupati di maggio, sottolineando che comunque gli ultimi dati mensili «descrivono un'evoluzione diversa rispetto a quella dei mesi precedenti: rispetto a marzo e aprile la diminuzione dell'occupazione è più contenuta, il numero di disoccupati sale sensibilmente a seguito del contenimento delle restrizioni previsto dal Dpcm del 26 aprile e si osserva un recupero consistente di ore lavorate».

«Marcato» calo dell'inattività a maggio, mese carattterizzato dalla graduale ripresa delle attività. Il numero di inattivi, ovvero di persone che non sono occupate e non cercano un lavoro, risulta in diminuzione dell'1,6%, pari a -229mila unità: in particolare, -1,7% tra le donne (pari a -158mila unità) e -1,3% tra gli uomini (pari a -71mila). Lo rileva l'Istat, segnalando il conseguente calo del tasso di inattività che si attesta al 37,3% (-0,6 punti).
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