Istat, multinazionali sempre più numerose e importanti per l'economia italiana

Istat, multinazionali sempre più numerose e importanti per l'economia italiana
Venerdì 22 Novembre 2019, 11:15
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(Teleborsa) - Le multinazionali sono sempre più numerose nel nostro Paese e cruciali per la nostra economia, sia in termini di crescita di fatturato ed export sia in termini di occupazione. E' la fotografia scattata dall'Istat nel rapporto su "Struttura e competitività delle imprese multinazionali" relativo all'anno 2017.

Nel 2017 il numero di imprese a controllo estero in Italia è aumentato di 378 unità, di cui quasi 300 nei servizi. Competenza e specializzazione della forza lavoro sono tra i primi fattori di attrazione e persistenza in Italia. Sono infatti veri e propri serbatoi occupazionali, in quanto il numero di addetti delle controllate estere in Italia ha raggiunto quota 1,4 milioni nel 2017, registrando una crescita del 4% rispetto all'anno precedente.

Gli Stati Uniti sono il paese con il più elevato numero di imprese e addetti a controllo estero in Italia (2.314 imprese, con oltre 284 mila addetti). Segue la Germania, con 2.073 imprese e quasi 181 mila addetti, e la Francia con 1987 imprese e oltre 271 addetti

Rappresentano un fattore cruciale per la nostra economia, sia in termini di crescita del fatturato ( +6,1% in Italia e +5,7% all'estero) che per l'attività di import-export (il contributo delle multinazionali estere alle esportazioni nazionali di merci è pari al 28% e quello alle importazioni e del 47,7%.)

Il loro stato di salute è in gran parte buono: nel biennio 2019-2020, tra le controllate estere in Italia, il 31,5% programma un incremento dei livelli di attività, il 61,3% un mantenimento della dimensione economica, il 7,1% un ridimensionamento.

Se si guarda invece alle imprese italiane nell'industria e nei servizi presenti all'estero, nello stesso periodo, oltre il 45% ha realizzato o progettato investimenti di controllo all'estero. La quota di multinazionali italiane che non ritengono importante il costo del lavoro per gli investimenti di controllo all'estero è pari al 68%.





(Foto: Junior Melo CC BY-SA 3.0)
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