Ita Airways e Lufthansa, l'accordo per la vendita c'è. Il Ministero dell'Economia: «Seguiamo il dossier, ora riservatezza»

In arrivo la firma del protocollo d'intesa. I tedeschi sono pronti a entrare con una quota del 35-40% e un aumento di capitale riservato

Ita e Lufthansa, l'accordo per la vendita c'è. Il Ministero dell'Economia: «Seguiamo il dossier, ora riservatezza»
Ita e Lufthansa, l'accordo per la vendita c'è. Il Ministero dell'Economia: «Seguiamo il dossier, ora riservatezza»
di Umberto Mancini
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 21:40 - Ultimo agg. 29 Dicembre, 14:16
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Ita Airways fa rotta su Lufthansa. Non è ancora chiaro se la firma del preliminare di vendita tra il Tesoro e il colosso tedesco sia possibile già in settimana, come chiedono a gran voce da Palazzo Chigi, o se la sigla slitti a gennaio. Di fatto c’è accordo su tutto (dalla governace alle strategie industriali), manca però un piccolo dettaglio. Dopo la registrazione da parte della Corte dei conti del nuovo decreto sulla privatizzazione, voluto dal governo Meloni per garantire gli interessi nazionali, non c’è stata ancora la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Questione di ore probabilmente, ma senza questo atto, con un valore giuridico sostanziale, l’operazione non scatta. In altre parole i tedeschi attendono solo la pubblicazione per inviare a Roma, via mail, l’offerta scritta nero su bianco al Tesoro. Un dettaglio non da poco ma che la dice lunga sulla serietà della proposta formulata e sulla necessità di rispettare un quadro giuridico ben definito. Il board del colosso tedesco non vuole infatti fare passi falsi proprio ora che si è in dirittura d’arrivo. 
Dal Tesoro si invita alla calma, facendo capire che la strada è segnata: «Stiamo seguendo con attenzione e riservatezza il dossier Ita , si procede ordinanatamente rispettando le procedure e con la finalità di massimizzare il risultato previsto dal Dpcm».

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IL MECCANISMO


Confermato il range dell’intervento attraverso un aumento di capitale riservato. E con una quota che dovrebbe oscillare tra il 35 e il 40%. E’ molto probabile che l’attuale vertice venga confermato visto l’ottimo lavoro svolto e la necessità da parte dell’esecutivo di avere una serie di garanzie: lo sviluppo delle rotte internazionali, quello dell’hub di Fiumicino, insieme alla tutela dell’occupazione e del made in Italy.
Alla compagnia tedesca, che gradualmente dovrebbe aumentare la propria quota, potrebbero aggiungersi altri partner, come le Ferrovie dello Stato interessate però solo a sviluppi commerciali (come un biglietto unico treno-aereo o un maggiore interscambio sulle merci). Come noto il Dpcm riscritto dal governo Meloni permette ai tedeschi di acquisire una quota di minoranza e contempla più aumenti di capitale riservati. Un modo per lasciare le risorse in pancia alla compagnia guidata da Fabio Lazzerini che ieri ha riunito insieme al presidente Antonino Turicchi il cda. 
Questa operazione richiede anche un maggior esborso per l’acquirente, che di fatto beneficerà, in quota parte, delle risorse iniettate. Ecco perché si profila una operazione in più fasi. Sostanzialmente si cerca un equilibrio tra chi acquisirà il controllo dell’operatività di Ita e i contrappesi per gli obiettivi fissati dallo Stato. I patti parasociali tra il Tesoro e l’acquirente - pur considerando un «preminente coinvolgimento» da parte della nuova compagnia aerea nella gestione di Ita - prevederanno infatti che il Mef, fino all’uscita dal capitale, abbia diritti di governance per assicurare un presidio sullo sviluppo industriale di Ita.

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