Famiglie più pessimiste: calano capacità di risparmio e progetti futuri

Famiglie più pessimiste: calano capacità di risparmio e progetti futuri
Lunedì 24 Ottobre 2022, 13:00 - Ultimo agg. 13:13
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Il persistere della guerra in Ucraina, un'inflazione su livelli che non si vedevano da decenni e la svolta restrittiva della Bce (con le relative implicazioni su costo della vita e tassi dei mutui) sono i fattori che contribuiscono all'aumento del pessimismo sull'economia italiana, secondo l'ultima edizione dell'osservatorio semestrale Anima - Eumetra sul risparmio delle famiglie italiane. La rilevazione è stata condotta a settembre su un totale di 1.019 adulti "bancarizzati" (cioè titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale), con accesso al web, rappresentativo di circa 35 milioni di persone. In questo campione, il 50%, oltre ad essere "bancarizzato" risulta anche investitore.

Il sentiment sull'Italia

La situazione, rispetto a un anno fa, è peggiorata secondo il 71% dei "bancarizzati" e il 66% degli investitori, in aumento da marzo 2022, quando queste percentuali erano rispettivamente del 54% e del 46%. Anche guardando al futuro, però, prevalgono i pessimisti: per il 63% dei bancarizzati e il 56% degli investitori la situazione economica dell'Italia tra un anno sarà peggiore, mentre a marzo 2022 la percentuale di chi avrebbe concordato con tale affermazione era rispettivamente del 48% e del 40%.

Le maggiori preoccupazioni

In testa ai timori degli intervistati spicca il rischio di un aumento dei costi delle materie prime e quindi delle bollette, che a settembre 2022 preoccupavano il 45% dei bancarizzati e il 43% degli investitori, contro il 31% - per entrambe le categorie – di marzo dello stesso anno. La seconda maggiore preoccupazione è rappresentata da disoccupazione e recessione economica, che preoccupano il 36% dei bancarizzati (a marzo il 35%) e il 33% degli investitori (a marzo il 28%). Crescono i timori per cambiamento climatico e inflazione, mentre cala il numero di chi annovera le guerre e le pandemie fra i pericoli maggiori.

L'impatto sui progetti futuri

Un atteggiamento prudente verso il futuro si riflette nella diminuzione dei progetti per l'avvenire e del numero di italiani che ne hanno uno, in calo rispettivamente da 2,7 a 2,5 progetti a testa e da 32 a 31 milioni di persone rispetto a marzo 2022. Fra chi sta facendo piani per il futuro, il 79% cita progetti di consumo e il 62% progetti di risparmio: in entrambi i casi si nota un calo di 4 punti percentuali rispetto all'ultima rilevazione e si registra il valore più basso da ottobre 2020.

Indicativo anche il dato sulla capacità di risparmio, ai minimi da aprile 2020: a settembre 2022, solo il 50% dei bancarizzati e il 68% degli investitori riusciva a risparmiare con costanza parte del proprio reddito.

Il calo degli investimenti

In coerenza con i dati sulla contrazione della capacità di risparmio, le preferenze di investimento evidenziano un calo del numero di chi investirebbe in prodotti finanziari (il 51% dei bancarizzati e il 68% degli investitori), una stabilizzazione di chi preferisce gli immobili (il 40% dei bancarizzati e il 41% degli investitori) e un calo di coloro che invece punterebbero sulla liquidità (il 19% dei bancarizzati e il 17% degli investitori). In controtendenza il dato di chi dichiara di non avere soldi da investire, in aumento dal 13% di marzo 2022 al 17% odierno fra i bancarizzati e dal 5% al 7% fra gli investitori.

(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash)

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