Minibot, ok della Camera con il sì del Pd agita i mercati. Stop dal Tesoro

Minibot, ok della Camera con il sì del Pd agita i mercati
Minibot, ok della Camera con il sì del Pd agita i mercati
Venerdì 31 Maggio 2019, 21:11 - Ultimo agg. 21:15
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Spread a un passo dai 300 punti base, investitori in allerta sui rumor di una valuta parallela Made in Italy che evoca i peggiori scenari di uscita dell'Italia dell'euro. E il ministero dell'Economia che corre ai ripari («non sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo»), il «no comment» della Bce e l'imbarazzo dei partiti.

È l'effetto dei minibot: il via libera all'unanimità della Camera, con il voto favorevole del Pd, a una mozione che impegna il governo a varare un provvedimento per il pagamento dei debiti della pa alle imprese in titoli di Stato di piccolo taglio, creando debito e potenzialmente valuta, contribuisce a mettere l'Italia sotto i riflettori. Proprio mentre l'Italia rischia una procedura d'infrazione per il debito italiano.

«Non c'è - precisa il ministero dell'Economia - nessuna necessità né sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di Stato di piccolo taglio, per far fronte a presunti ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni italiane», i cui tempi sono «in costante miglioramento». Via XX settembre corre ai ripari, mettendo il punto a una vicenda dai risultati finanziari potenzialmente «dirompenti», nelle parole di Lorenzo Codogno, ex alto dirigente del Tesoro e ora capo economista della LC Macro Advisors da lui fondata a Londra.

Dei minibot se ne parlava da anni. Una proposta dell'ex premier Silvio Berlusconi, nel 2017, fece il giro del mondo. La proposta, cavallo di battaglia dei leghisti anti-euro come Claudio Borghi, poi farà capolino nel contratto Lega-M5s nel 2018. E viene messa nero su bianco nella mozione Baldelli (FI) per le compensazioni nei pagamenti della Pa targata Forza Italia, in cui Lega e 5 Stelle avrebbero inserito in corso di votazione il via libera ai minibot.

Prima dell'approvazione unanime, in cui il via libera dell'opposizione europeista finisce oggetto in queste ore di una pioggia di critiche sui social. Fino al punto da fare diventare #minibot la tendeza principale su Twitter, e spingere il gruppo del Pd alla Camera ad annunciare «un ordine del giorno urgente al decreto crescita per escludere decisamente l'impiego di strumenti come i cosiddetti minibot».

«Nella prima versione della mozione non c'era quel punto», spiegherà poi il deputato di Più Europa Riccardo Magi. Un errore, dunque, su quella che è «soltanto una mozione» come scrive la nota del Pd. Ma che fa gongolare i più antieuro fra le file leghiste. «Eppure Padoan (Pd ed ex ministro dell'Economia, ndr) ha votato anche lui la mozione», twitta Claudio Borghi, consulente economico del vicepremier Matteo Salvini. E la disattenzione, anche se non vincola il governo (ma al voto era presente il sottosegretario alle Politiche agricole Alessandra Pesce), crea una situazione «molto pericolosa», come spiega Codogno. «Abbiamo mille parlamentari - prosegue l'economista italiano - che hanno messo in fibrillazione il mondo intero. Gli investitori europei ne hanno parlato in una conference call con le controparti Usa fino a notte inoltrata». Perché «il segnale è quello dell'inizio di una valuta parallela. E il sospetto è che almeno la Lega voglia introdurre una sorta di ruota di scorta, che in caso di necessità diverrebbe una valuta parallela. O, peggio, un'arma negoziale nei confronti dell'Europa». 

 
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