Partita Iva, incentivi e contributi a fondo perduto per chi decide di "mettersi in proprio": la guida

Opportunità e agevolazioni per chi sta entrando nel mondo del lavoro

Partite Iva, incentivi e contributi a fondo perduto per chi decide di "mettersi in proprio"
Partite Iva, incentivi e contributi a fondo perduto per chi decide di "mettersi in proprio"
di Giusy Franzese
Domenica 28 Novembre 2021, 11:41 - Ultimo agg. 29 Novembre, 08:53
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Niente più estenuanti ricerche di un contratto di lavoro, niente più umiliazioni per le “porte in faccia” ricevute, basta con i contrattini di brevissima durata e sottopagati. Quante volte vi è passato per la testa: «basta, apro una partita iva e mi metto in proprio»? Se è così leggete con attenzione questo articolo. Perché vi spiegheremo quali sono i passaggi iniziali e i relativi costi per aprire una partita Iva (indispensabile per lavorare in proprio in modo sistematico a differenza del "lavoro occasionale"), ma anche quali sono le opportunità e le agevolazioni di cui si può usufruire. Dai finanziamenti del progetto “resto al Sud” a prestiti a tasso zero fino veri e propri contributi a fondo perduto.

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Come si apre una partita Iva

L’operazione è abbastanza semplice, praticamente a costo zero se lo si fa  online o direttamente in una delle sedi dell’Agenzia delle Entrate. Ha invece un costo se ci si rivolge a un commercialista o a un Caf. Se si sceglie il “fai da te” come prima cosa occorre individuare il profilo fiscale e il codice Ateco. L’ateco è un codice alfanumerico che serve a classificare le attività economiche. L’elenco completo dei codici Ateco è reperibile sul sito dell’Istat.

Una volta individuato il codice adatto all’attività che si vuole svolgere, si deve compilare il modello per l’apertura della partita IVA (scaricabile gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate) scegliendo tra: modello AA9/12 per le persone fisiche; modello AA7/10 per soggetti diversi da persone fisiche; modello ANR/3 per soggetti non residenti in Italia. Il modello compilato può essere consegnato a mano, oppure attraverso il sito o via posta con raccomandata.

Se l’attività rientra nell’ambito dell’artigianato (falegname, fabbro, tatuatore, ecc.) o del commercio (negozio, procacciatori d’affari) bisogna presentare la “Comunicazione Unica”, un documento che consente di richiedere la partita IVA o il codice fiscale, ma anche di adempiere agli obblighi verso Inps e Inail, e all’iscrizione al Registro delle imprese. Anche questa procedura può essere svolta telematicamente.

Scelta del regime fiscale

Il regime contabile è un insieme di regole e obblighi che chi ha partita IVA deve rispettare per essere in regola con il fisco e con la legge. Ad oggi esistono tre regimi contabili: ordinario, semplificato, forfettario.

Il regime forfettario in genere è il più conveniente per una nuova attività, per i primi cinque anni l’imposta sull’imponibile è appena del 5% e in seguito l’aliquota è comunque molto conveniente al 15%. Sono previste poi una serie di semplificazioni contabili e fiscali.

Il regime forfettario non è possibile per tutti: è praticabile dalle partite Iva per libera professione e dalle ditte individuale, non lo è per le società e le associazioni professionali. I compensi e ricavi non devono superare i 65.000 euro annui e le spese per personale dipendente o per lavoro accessorio non possono superare il limite di 20.000 euro.

 

Contributi previdenziali

Oltre alle imposte, chi è titolare di Partita IVA è tenuto a versare i contributi a fini pensionistici. Quindi, in fase di apertura della Partita IVA, occorre completare anche l’iscrizione alla propria Cassa Previdenziale (per determinate professioni di tipo ordinistico) o alla gestione separata Inps. Per artigiani e commercianti c’è la Gestione INPS Artigiani e Commercianti.

Progetto ON

Le micro e le piccole imprese composte per almeno il 51% da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne di qualunque età, che vogliono avviare una  nuova attività o che vogliono ampliarsi, possono usufruire - tra finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto - della copertura del 90% delle spese totali, con un tetto massimo di 3 milioni di euro da rimborsare in 10 anni. Non sono richieste garanzie in caso di finanziamenti inferiori a 250 mila euro.

Nel caso il progetto preveda l’acquisto di un immobile è richiesta l’ipoteca. La domanda si presenta telematicamente, tramite il sito Invitalia. L’agevolazione vale per attività relative a settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo, sull’intero territorio nazionale. Sono escluse le ditte individuali, le società semplici, le società di fatto.

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Resto al Sud

 Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni. Sono considerate ammissibili le spese per acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, ristrutturazione di immobili, nuovi programmi informatici. È previsto un ulteriore contributo di gestione nella fase di start up dell’attività. La domanda si presenta per via telematica, tramite il sito Invitalia.

Nuovo Selfiemployment

Il Nuovo SELFIEmployment è entrato in vigore dal 22 febbraio 2021, finanzia con prestiti a tasso zero fino a 50.000 euro l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da NEET (under 30 che non studiano e non lavorano), donne inattive e disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale. La domanda può essere presentata da imprese individuali; società di persone; società cooperative/cooperative sociali e professionisti. L’incentivo è gestito da Invitalia nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, sotto la supervisione dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL).

Under 35

Per i giovani con meno di 35 anni sono previste una serie di opportunità. Tra queste “Nuove Imprese a Tasso Zero” di Invitalia. Il programma copre fino al 75% del budget per l’avvio di micro e piccole imprese dirette da giovani italiani, con un finanziamento a tasso zero (per un massimo di 1,5 milioni di euro). Possono accedere i neo-imprenditori dei settori: industria e artigianato, servizi per persone e imprese, commercio e turismo.

Gli under 35 sono spesso destinatari di ulteriori finanziamenti per la formazione professionale (ad es. corsi di lingue e/o informatica), per l’acquisto di beni strumentali, ecc.. Ci sono poi ulteriori agevolazioni previsti da bandi regionali.

Beneficiari NASPI

Beneficiari di NASPI Il disoccupato che ha diritto al sussidio e vuole avviare una nuova attività può chiedere all’Inps la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo del trattamento spettante e non ancora erogato.

Contributi a Fondo Perduto

Per compensare i danni dovuti dalle restrizioni per arginare la pandemia Covid, il governo ha varato la possibilità di accedere a contributi a fondo perduto per le partite Iva già operanti e che hanno registrato perdite di fatturato di almeno il 30%.

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