Pensioni, da Quota 103 a Quota 41. Come può cambiare la previdenza in base alle risorse a disposizione. Le ipotesi e le cifre (variabili)

Il governo è al lavoro sulla nuova riforma delle pensioni per andare oltre Quota 103 e possibilmente superare definitivamente la legge Fornero. Le risorse a disposizione, però, al momento sono poche.

La sede Inps di via dell'Amba Aradam a Roma
La sede Inps di via dell'Amba Aradam a Roma
di Giacomo Andreoli
Mercoledì 7 Giugno 2023, 15:48 - Ultimo agg. 9 Giugno, 13:27
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La riforma delle pensioni è sul tavolo del governo. L'esecutivo, con il ministero del Lavoro e quello dell'Economia in prima fila, è a caccia di risorse per la prossima legge di Bilancio, con l'obiettivo di andare oltre Quota 103 e potenzialmente superare del tutto la legge Fornero, come vorrebbe in particolare la Lega.

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Le risorse a disposizione, però, non sono infinite e approvare Quota 41 per tutti (in pensione a prescindere dall'età con 41 anni di contributi) sembra difficile.

Vediamo allora quali sono le possibilità in campo.

Il commissariamento dell'Inps

Dietro al recente commissariamento di Inps e Inail (tecnicamente non soggetti al meccanismo che prevede il cambio dei funzionari pubblici) c’è infatti l’intenzione di ridefinire i cardini del sistema pensionistico e assistenziale italiano. Ovvero in primis di superare la cosiddetta Quota 103 (la possibilità di uscire con 41 di versamenti e 62 anni d’età) introdotta dal governo di Giorgia Meloni per il solo 2023 dopo lo stop a Quota 102, e poi entro la fine della legislatura introdurre Quota 41 (l’uscita con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica).

L’obiettivo è tanto «ambizioso» quanto «necessario» e, ne sono convinti al ministero del Lavoro e attorno alla premier, vede come step iniziale proprio la riforma della governance dei due istituti. 

L'Osservatorio sulla spesa pensionistica

Si punta quindi ad arrivare a Quota 41 passando per l’istituzione di nuovi sistemi di prepensionamento e ricambio generazionale, ma anche a chiudere l’antica questione della separazione della previdenza dall’assistenza, su cui i sindacati insistono da tempo. La questione è infatti «uno dei primi dossier» che affronterà il neo-costituito (in seno al Lavoro) Osservatorio della spesa previdenziale

Riforma delle pensioni, le ipotesi

Le cifre, al momento, sono variabili. Per la manovra si parte da una dotazione sicura di 4 miliardi di euro. Basterebbero per confermare nel 2024 Quota 103 e Opzione donna ridotta, in attesa di trovare nuove soluzioni. Insomma, Quota 41 verrebbe congelata per aspettare di avere le risorse necessarie. Qualche sforzo, però, si farà, con l'obiettivo di aumentare almeno di qualche miliardo il tesoretto.

Se si arrivasse a raddoppiare la cifra a disposizione, con 8 miliardi si potrebbe varare una Quota 41 con paletti sull'età anagrafica meno stringenti di oggi (si arriverebbe ad almeno 59/60 anni contro gli attuali 62, più 41 anni di contributi). In questo caso si riuscirebbe anche ad allargare le maglie di Opzione donna, che potrebbe tornare in una formula simile a com'era prima della legge di Bilancio 2023.

Per superare invece in maniera più strutturale la legge Fornero, con Quota 41 per tutti (a prescindere dall'età anagrafica), servirebbero almeno 10-12 miliardi. Una somma a quel punto ingente, che permetterebbe anche di alzare ancora le pensioni minime, come chiesto da Forza Italia. Il partito continua a chiedere che entro il 2027 si arrivi alla soglia dei 1000 euro promessa da Silvio Berlusconi in campagna elettorale. 

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