Economia post Covid, torna il lavoro delle donne e vola il Pil della Campania

Economia post Covid, torna il lavoro delle donne e vola il Pil della Campania
di Gianni Molinari
Sabato 13 Novembre 2021, 09:00 - Ultimo agg. 14 Novembre, 08:12
4 Minuti di Lettura

«Rimbalza» l'economia campana dal profondo rosso del 2020: il pil nei primi sei mesi si lancia a un più 7,4% che, pur non riassorbendo completamente (si ricordi tittavia che nei primi mesi del 2021 erano ancora forti le limitazioni alla mobilità, alle attività pubbliche e ricreative) il negativo dell'8,4% dell'anno precedente e fotografa il cambio di direzione impresso dallo svilupparsi della campagna vaccinale. Tanto che è proprio nel secondo trimestre del 2021 che il pil torna positivo!

È la Banca d'Italia nelle note di aggiornamento al suo rapporto sull'economia campana - presentato ieri dal direttore della sede napoletana, Marina Avallone, e dal responsabile della Divisione Analisi e Ricerca Economica, Luigi Leva - che «racconta» come la ripresa dopo l'«annus horribilis» stia interessando la Campania trascinandone l'intera economia.

Forse la nota più positiva e che «il calo dell'occupazione, che nel 2020 si era intensificato rispetto al precedente biennio, si è interrotto e il numero di addetti ha ripreso a crescere». «L'aumento degli occupati - rileva la nota - si è concentrato nei servizi e nelle costruzioni e le nuove posizioni attivate hanno riguardato in prevalenza contratti a tempo determinato».

L'altro importante elemento di novità nel mondo del lavoro è che «si è innalzata la quota di nuove posizioni lavorative ricoperte da donne, dopo il ridimensionamento riscontrato nel 2020». 

Naturalmente si è in una condizione post-choc e gli strascichi sono ancora molto evidenti: infatti «le imprese hanno fatto ricorso in misura ancora sostenuta agli strumenti di integrazione salariale», inoltre «il numero delle persone in cerca di lavoro si è anch'esso ampliato ma il tasso di attività rimane ancora al di sotto dei livelli pre-crisi».

Il parziale recupero dei livelli di attività ha interessato in misura ampia e diffusa i settori dell'economia.

Secondo il sondaggio congiunturale condotto nei mesi di settembre e ottobre dalla Banca d'Italia «in Campania è notevolmente cresciuta la quota di imprese per le quali il fatturato è aumentato; la ripresa delle vendite è stata moderatamente più diffusa tra le imprese dei servizi, che maggiormente avevano risentito degli effetti dell'emergenza pandemica».

Le esportazioni hanno continuato a dare il loro importante contributo - peraltro anche durante la fase acuta della pandemia alimentare e farmaceutico con balzi consistenti nei volumi e nei valori avevano «tenuto» l'economia locale - soprattutto hanno interessato l'automotive e la metallurgia (segno della ripresa dell'attività produttiva) e della farmaceutica (segno che l'emergenza sanitaria è ancora imponente).

Tuttavia proprio nel settore alimentare si cominciano a registrare gli effetti negativi della Brexit e del ritorno delle barriere doganali tra il Regno Unito e l'Unione Europea: conserviero e pastario hanno avuto flessioni sui mercati Uk e hanno influenzato negativamente l'espansione del settore che invece ha avuto buone performace nel resto dei mercati esteri.

 

Sebbene riguardi solo l'inizio della stagiorne turistica (il rapporto si ferma ai dati al 30 giugno) risulta comunque evidente che i turisti sono tornati in Campania.

Sulla base dell'Indagine sul turismo internazionale condotta dalla Banca d'Italia «nel primo semestre del 2021 le presenze di turisti stranieri, prossime al 30 per cento del livello raggiunto nell'analogo periodo del 2019, sono aumentate del 9,2 per cento; la crescita si è concentrata nel secondo trimestre dell'anno».

Questo trend è confermato dai dati dell'Autorità portuale (nei primi otto mesi del 2021 i passeggeri di traghetti e aliscafi sono aumentati di oltre il 21 per cento e il traffico crocieristico ha mostrato una parziale ripresa dal sostanziale azzeramento del 2020) e da quelli dei primi nove mesi del traffico aeroportuale cresciuto del 14% rispetto allo stesso periodo del 2020 (quando però i soli mesi di gennaio e febbraio, prima dello stop, hanno rappresentato il 50 per cento di tutti i movimenti passeggeri).

E tutto lascia sperare che possa continuare questa tendenza: ieri, ultima in ordine di tempo, la Finnair, compagnia aerea finlandese, ha annunciato il suo ritorno a Napoli dalla prossima estate, mentre a maggio 2022 è prevista la ripartenza del volo con New York della United che tanto successo aveva riscosso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA