Pomigliano, Leonardo torna in crescita: niente cassa integrazione per tutto il 2023

Patto tra azienda e sindacati che cancella la cassa integrazione per il 2023

Operai Leonardo al lavoro in fabbrica
Operai Leonardo al lavoro in fabbrica
di Pino Neri
Venerdì 2 Dicembre 2022, 11:00 - Ultimo agg. 3 Dicembre, 09:31
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È ormai molto più di una sensazione il fatto che dal termometro economico del Mezzogiorno, il polo delle grandi fabbriche di Pomigliano, stiano arrivando segnali di una tangibile ripresa post pandemica. Qui la crescita industriale, confortata dal dato record sull'occupazione in Italia, mai così alta dal 1977, è caratterizzata da numeri concreti che provengono dai suoi stabilimenti più importanti, la Stellantis, dove si producono le vetture Fiat Panda e Alfa Romeo Tonale, e la Leonardo, produzioni aeronautiche. Di recente alla Stellantis è stato raggiunto un ulteriore accordo con i sindacati che entro qualche settimana consentirà a un numero complessivo di 1.360 su 4.300 addetti il ritorno al lavoro a tempo pieno, dopo 14 anni di asfissiante cassa integrazione: qui la nuova produzione del Tonale, sulla catena di montaggio da soli sette mesi, sta producendo benefici effetti. Nell'impianto automobilistico le attività sono in costante crescita, anche grazie al consolidato successo della Panda, l'auto più venduta in Italia. E ieri è giunta un'altra notizia positiva: alla Leonardo è stata stipulato un patto tra azienda e sindacati che cancella la cassa integrazione per il 2023. Niente cig sia nell'impianto di Pomigliano, dove lavorano quasi 3000 persone, che nella fabbrica di Nola, dove sono impegnati circa 1000 lavoratori. 

«L'analisi attuale dei carichi di lavoro fa sapere l'azienda aeronautica - conferma per il 2023 una piena saturazione dei due stabilimenti». Dalla Leonardo aggiungono che «dopo le difficoltà legate al perdurare degli effetti della crisi pandemica, quest'anno le prospettive lasciano il passo a uno scenario più solido destinato a migliorare nei prossimi anni». Confermati gli investimenti previsti, volti a consolidare il posizionamento della divisione aerostrutture come leader nel settore del trasporto aereo civile, con impianti rinnovati e processi tecnologicamente avanzati. A Pomigliano e a Nola è in fase di attuazione il progetto Nemesi, un investimento consistente per l'ammodernamento strutturale, mentre dalla Cina giungono notizie di nuove prospettive di mercato anche per Pomigliano.

Secondo l'azienda questa spinta in avanti è favorita da «accordi come quest'ultimo appena siglato, un'intesa che testimonia l'efficacia del modello di relazioni industriali condiviso con le organizzazioni sindacali. Un clima di collaborazione che sottolinea il gruppo aeronautico - ha garantito l'adozione degli strumenti più idonei a gestire le diverse fasi che la divisione aerostrutture ha affrontato dalla pandemia a oggi». 

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Ora la speranza è che tutto questo si traduca in una ripresa a largo raggio che coinvolga l'intera economia del territorio. Su questo punto i commenti sono in chiaroscuro, anche se l'ottimismo non manca. «Sicuramente ci confortano le notizie rassicuranti che arrivano dalle grandi aziende - spiega il sindaco di Pomigliano, Gianluca Del Mastro - ma non bisogna dimenticare che le nostre piccole imprese e le attività di prossimità sono state letteralmente martoriate da mesi di rincari e di difficoltà di ogni genere. È un periodo durissimo conclude Del Mastro e temo che solo in un orizzonte molto lontano si vedano possibilità di schiarite». Più confortante il giudizio di un imprenditore storico di Pomigliano come Gioacchino Cuorvo, titolare di un ristorante di successo: «Quest'ondata di positività dalla nostre fabbriche spiega - sta creando un certo ottimismo. A pranzo sto finalmente vedendo più gente. Da noi vengono persone che lavorano nell'indotto dei grandi stabilimenti e nelle altre attività collaterali. È da questi settori che il commercio locale trae i benefici principali». «Qui è in grande difficoltà proprio l'indotto racconta a questo proposito Crescenzo Auriemma, segretario generale della Uilm Campania, pomiglianese doc - noi speriamo davvero che Leonardo e Stellantis, insieme con l'altro grande impianto, l'Avio Aero, diventino i motori della ripresa del territorio. Ma non dimentichiamoci che a qualche chilometro da qui, a Somma Vesuviana, abbiamo la Dema, uno stabilimento che orbita nell'indotto di Leonardo che non gode di ottima salute. La stessa Stellantis nei mesi scorsi ha portato nel suo perimetro di Pomigliano la Pcma e tra poco assorbirà anche il sito logistico di Nola: speriamo che quest'indotto sia garantito». E Peppe Raso, segretario della Fismic di Napoli, fa un appello al governo: «Senza Pomigliano e il Sud non si andrà da nessuna parte». 

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