Reddito di cittadinanza, ecco quando arriva la prima rata di gennaio per i nuovi percettori (e cosa cambia per chi già lo riceve)

Il sussidio sarà erogato per altri sette mesi, poi la revisione. Ecco cifre, tempi e regole per riceverlo

Reddito di cittadinanza, ecco quando arriva la prima rata di gennaio per i nuovi percettori (e cosa cambia per chi lo riceve già)
Reddito di cittadinanza, ecco quando arriva la prima rata di gennaio per i nuovi percettori (e cosa cambia per chi lo riceve già)
Martedì 3 Gennaio 2023, 12:21 - Ultimo agg. 17:14
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L'ultima prima rata. Il 2023 sarà l'anno del giro di vite sul Reddito di cittadinanza. Lo ha promesso il governo Meloni e ha mantenuto la parola nella manovra di bilancio che ha riformato la misura di sostegno alla povertà.

Nelle more di una riforma organica del sistema annunciata per il 2024, quest'anno il Reddito sarà riconosciuto per un arco massimo di sette mensilità. Fatta eccezione per alcune categorie di nuclei famigliari: come chi ha al suo interno persone con disabilità,  figli minorenni, persone con almeno sessant'anni di età. Entro gennaio, in ogni caso, è prevista la prima rata del Reddito per chi ne ha diritto. Quando, di preciso?

 

Reddito di cittadinanza, la prima rata

Dipende dai casi.

Chi attende la prima ricarica o il rinnovo della domanda del Reddito potrebbe ricevere l'accredito della prima rata già nella prima metà del mese di gennaio 2023, intorno al 15. Ma siccome il pagamento non avviene mai di sabato e domenica, la prima data utile potrebbe essere quella del 16 gennaio. 

Per tutti gli altri, chi ha già ricevuto il sussidio, invece l'accredito è atteso a partire tra venerdì 27 e lunedì 30 gennaio 2023. Solitamente l'accredito del sussidio parte intorno alla seconda mattinata, verso mezzogiorno, e prosegue per alcune ore nel pomeriggio. Il governo ha messo a disposizione un numero verde (800.666.888) per verificare se il pagamento è andato a buon fine e consultare i dettagli sul reddito o la pensione di cittadinanza. 

L'importo

L'importo? La ricarica mensile sarà la stessa ricevuta nel corso del 2022. E secondo le regole dovrà essere spesa entro il mese solare successivo a quello in cui si è verificato l'accredito. Una parte della somma accreditata si potrà ritirare in contanti presso lo sportello Postamat. Ma con limiti ben precisi. Per i prelievi dei single il tetto è di 100 euro al mese, mentre per chi vive in una famiglia (con almeno 4 persone) di 220 euro al mese.

Ma a quanto ammonta l'importo medio del Reddito. Stando alle stime dell'Inps, il sussidio varia da un minimo di 473 euro per i nuclei famigliari composti da una sola persona a un massimo di 763 per famiglie numerose (con cinque componenti). Diverso è il caso di famiglie con minori a carico. Qui l'importo medio mensile è di 703 euro, mentre per i nuclei con persone disabili la somma media accreditata è di 576 euro.

La riforma

Come anticipato, il 2023 sarà però l'anno di una radicale riforma della misura di assistenza. A decorrere dal primo gennaio di quest'anno infatti i soggetti beneficiari dovranno essere inseriti in un corso di formazione o riqualificazione professionale dalla durata di sei mesi con l'obiettivo di reintegrarsi nel mondo del lavoro. Non è un dettaglio: la mancata frequenza comporta infatti la decadenza della prestazione. Niente corso, niente Reddito. C'è anche un elenco, trasmesso dalle Regioni all'Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), che tiene conto di chi non rispetta l'obbligo di frequenza dei corsi.

Non è tutto. Perché sul Reddito, ora che la manovra è diventata legge, insiste un'altra riforma targata Lega. Quella che prevede l'obbligo a partire dal 1 gennaio 2023 - per i beneficiari del Reddito inclusi nella fascia 18-29 anni che non hanno adempiuto all'obbligo di istruzione - di frequentare percorsi di istruzione o di formazione professionale per poter continuare a ricevere il Reddito a fine mese. 

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