Rientro del razzo cinese fuori controllo, Pechino: rischio danni sulla Terra estremamente basso

Rientro del razzo cinese fuori controllo, Pechino: rischio danni sulla Terra estremamente basso
Venerdì 7 Maggio 2021, 12:15 - Ultimo agg. 8 Maggio, 15:13
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(Teleborsa) - Secondo quanto ha riferito il governo cinese il rischio di danni sulla Terra dovuti alla ricaduta del suo razzo Long March 5b lanciato il 29 aprile per inviare nello spazio il primo modulo della stazione spaziale orbitante "è estremamente basso". La rassicurazione è arrivata da un portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino dopo che dagli Stati Uniti è stato segnala il rischio che i detriti potrebbero schiantarsi su un'area abitata. "La gran parte dei componenti saranno distrutti dall'ablazione durante il rientro nell'atmosfera e la probabilità di causare danni alle attività o alle persone a terra è estremamente bassa", ha sottolineato il portavoce.

Il rientro del razzo è previsto per il 9 maggio ma anche intorno alla data ci sono diverse incertezze. Il Long March 5b infatti orbita attorno alla Terra ogni 90 minuti e questo non permette di calcolarne la traiettoria per l'ammaraggio in un punto determinato. Nel peggiore dei casi, ha detto alla Dpa l'astrofisico Jonathan McDowell dell'Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge negli Stati Uniti, sarebbe "come un piccolo incidente aereo, ma con abbastanza frammenti e detriti da provocare ingenti danni".

A maggio dello scorso anno i detriti sei giorni dopo il primo volo del Long March 5b sono caduti sul territorio della Costa d'Avorio, provocando danni a case e villaggio. Si è trattato del vettore più grande a schiantarsi sulla Terra dai tempi del laboratorio spaziale statunitense Skylab nel 1979.

Per monitorare le possibilità che i detriti possano cadere sul territorio italiano ieri sera si è tenuta la prima riunione del tavolo tecnico al Dipartimento della Protezione Civile alla quale hanno partecipato, oltre all'Agenzia spaziale italiana, un membro dell'ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio e rappresentati di Vigili del fuoco, Coi, ministero degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni. Le incertezze su data e orario di rientro hanno impedito al Dipartimento della Protezione Civile di escludere "la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio".

Rassicurazioni sono giunte però dall'esperto in materia aerospaziale Andrew Jones che sul sito Space News ha evidenziato che è probabile che il razzo "finisca in un luogo disabitato, come gli oceani, che coprono il 70% del pianeta". "Le probabilità che un individuo venga colpito da detriti spaziali sono estremamente basse, stimate a 1 su diversi trilioni", ha aggiunto.

 

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