Ripresa, decontribuzione doppia e sgravi per le assunzioni

Ripresa, decontribuzione doppia e sgravi per le assunzioni
Ripresa, decontribuzione doppia e sgravi per le assunzioni
di Jacopo Orsini
Venerdì 24 Luglio 2020, 00:52 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 15:00
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Il governo studia un doppio intervento per sostenere imprese e lavoratori dopo l’emergenza Covid. Con quella che è stata già ribattezzata la manovra di agosto, dovrebbe infatti arrivare la proroga di altre 18 settimane della cassa integrazione. Ma si sta studiando anche, in alternativa, di dare alle aziende la possibilità di usufruire di una decontribuzione totale di 4 mesi. In sostanza, le imprese che invece di rimettere in cig i dipendenti decidessero di riprenderli non pagherebbero i contributi previdenziali. Un intervento che si tradurrebbe quindi in uno sgravio sul costo del lavoro del 24%. La platea interessata dovrebbe essere di circa 3,5 milioni di persone, mentre l’intervento fra nuova cassa e sgravio contributivo costerà circa 10 miliardi.

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Lavoratori in Cig


Al fianco della decontribuzione per chi decide di non rimettere i lavoratori in cig, l’esecutivo dovrebbe varare, sempre nel decreto che arriverà ai primi d’agosto, anche uno sgravio contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Le imprese che entro il prossimo dicembre assumeranno, o trasformeranno contratti a tempo in posti stabili, avranno in questo caso sei mesi di decontribuzione piena. Un intervento che dovrebbe valere circa un miliardo. 

IL CONFRONTO

Tra le misure che entrano nel prossimo decreto c’è «la decontribuzione per le nuove assunzioni» a tempo indeterminato, ha detto ieri la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, al tavolo sulla riforma degli ammortizzatori sociali con i sindacati. «Ancora nessuna norma è pronta - ha poi puntualizzato -. Stiamo studiando la situazione, ci stiamo confrontando con il ministero dell’Economia. Ma l’intenzione è di inserire nel nuovo decreto che il governo sta predisponendo la proroga della cassa integrazione di 18 settimane, a partire dal 15 luglio e in alternativa di dare la possibilità alle aziende di poter reinserire i lavoratori, con uno sgravio occupazionale in modo da poter arrivare fino alle fine dell’anno. Ci sarà anche il blocco dei licenziamenti con piccole modifiche», ha spiegato ancora Catalfo. Il ministro tuttavia ha riferito ieri ai sindacati che 230mila aziende hanno utilizzato la cassa integrazione senza aver subito cali di fatturato dovuti all’emergenza. Si sta quindi valutando se legare l’erogazione degli aiuti alla riduzione dei ricavi.
 
Anche sul blocco dei licenziamenti il confronto nel governo è ancora aperto. Il rischio infatti è che inserendo una data precisa, dovrebbe essere il 31 dicembre, si rinviino le uscite al giorno successivo alla fine del divieto. Anche perché si stima che in tempi normali, non quindi durante l’emergenza virus, i licenziamenti per motivi economici siano circa 40mila al mese. Se restano bloccati per nove mesi il pericolo è di trovarsi quindi alla fine con una ondata di diverse centinaia di migliaia di licenziamenti che arriverebbero tutti insieme. Una ipotesi potrebbe quindi essere quella di non stabilire una data precisa ma solo di vietare i licenziamenti alle aziende che sfruttano la cassa integrazione. Il blocco non varrebbe comunque in caso di cessazione di attività. Nel provvedimento dovrebbero poi entrare anche la cancellazione, sempre fino a dicembre, dell’obbligo di indicare una causale in caso di rinnovo dei contratti a termine, in deroga a quanto previsto dalle norme del decreto Dignità, e la proroga della Naspi. 


CIG
Proroga di altre 18 settimane

Nel decreto allo studio del governo è prevista la proroga della cassa integrazione varata per l’emergenza Covid per altre 18 settimane. Gli aiuti coprirebbero quindi tutto il 2020. In alternativa le aziende che faranno tornare i dipendenti al lavoro potranno beneficiare di uno sgravio.

CONTRATTI
Rinnovi a tempo, niente causali

Nel decreto di agosto dovrebbe entrare anche la cancellazione, fino a dicembre, dell’obbligo per le imprese di indicare una causale in caso di rinnovo dei contratti a termine, in deroga a quanto previsto dalle norme stabilite dal decreto Dignità.

LICENZIAMENTi
Verso il blocco sino a fine anno

Il governo sta studiando un nuovo stop ai licenziamenti fino a tutto il periodo in cui le imprese sono coperte dalla Cig, cioè dal 15 luglio al 31 dicembre. Questo sarebbe l’orientamento anche se il confronto all’interno dell’esecutivo è ancora in corso.

SMART WORKING
Parte il tavolo del governo 

La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha fatto sapere che la prima settimana di agosto sarà convocato un tavolo dedicato allo smart working. Nel decreto Rilancio appena varato dal governo il lavoro agile è stato già prorogato per il 50% del personale della Pa.

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