Ristori, si allarga la platea dei beneficiari. Gualtieri: pronti più fondi

Ristori, si allarga la platea dei beneficiari. Gualtieri: pronti più fondi
Ristori, si allarga la platea dei beneficiari. Gualtieri: pronti più fondi
di Michele Di Branco
Lunedì 2 Novembre 2020, 07:43 - Ultimo agg. 18:51
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Il governo ha messo sul piatto 170 miliardi di euro nel biennio 2020-21 per sostenere l'economia alle prese con l'emergenza Covid. Ma se fosse necessario l'esecutivo sarebbe pronto ad uno sforzo ulteriore. E la platea dei destinatari ristori potrà essere allargata in tempi rapidi, in caso arrivino restrizioni per altri settori. Roberto Gualtieri fa il punto della situazione sullo stato dei conti pubblici, garantendo che le casse dello Stato potrebbero sopportare nuovi interventi.

«La manovra ha spiegato il ministro dell'Economia a Mezz'ora in più su Rai 3 - mette da parte risorse per un inizio anno difficile, risorse sulla base delle quali abbiamo raggiunto una positiva intesa sul blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione, risorse per sostenere ulteriori ristori.

Valuteremo se sono sufficienti». Una apertura in piena regola, seguita da un ragionamento più articolato. «Come ho sempre detto - ha ribadito Gualtieri - se sarà necessario, a seconda dell'evoluzione della pandemia, dell'andamento dell'economia e delle misure di contenimento avere delle risorse aggiuntive ci saranno ma noi partiamo con uno stanziamento molto significativo». 

«Questa - ha precisato il ministro - è una manovra che arriva quasi a 25 miliardi, a questi se ne aggiungono almeno 15 di Recovery Plan e poi ci sono 30 miliardi dei decreti Covid, con cui non abbiamo fatto solo interventi temporanei sul 2020 ma abbiamo anche messo risorse per il 2021, con una certa previdenza. Ci sono 30 miliardi di interventi per la ripartenza, come il 110% o l'eliminazione dell'Iva che vale 19 miliardi. Complessivamente parliamo di 70 miliardi di interventi sul 21 dopo i 100 miliardi sul 2020». Una cifra ragguardevole e significativa, a giudizio di Gualtieri, che può anche essere modulata «perché sappiamo che il React Eu, strumento volto agli interventi di sostegno immediato all'economia rispetto all'impatto della pandemia, sarà probabilmente superiore per il primo anno di quello che aspettavamo. Quindi avremo delle risorse ulteriori».

Insomma, il Tesoro è pronto ad utilizzare il fondo europeo React Eu per aumentare le disponibilità finanziarie. Ma non è escluso che parte delle risorse possa spuntare da una ulteriore aumento del deficit, previo nuovo passaggio parlamentare. Occorre a questo proposito ricordare che in legge di Bilancio sono appunto previsti 25 miliardi di deficit aggiuntivo rispetto al tendenziale. Si tratta dell'1,3% del Pil, che fa passare il disavanzo 2021 dal 5,7 al 7%: una forbice che è stato ottenuto con l'ok di Bruxelles. Tra l'altro Gualtieri è tornato sulla questione Mes (che potrebbe essere utilizzato per le spese sanitarie dirette e indirette) ricordando che lo strumento consente un risparmio di interessi da 300 euro l'anno. «Al momento ha ammesso il ministro devo prendere atto delle posizioni diverse nella maggioranza ma penso che ci sia consapevolezza che se queste risorse, che io ritengo utili, divenissero indispensabili, l'Italia non potrebbe farne a meno, perché se divenissero indispensabili andrebbero prese». 

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Fonti del dicastero di Via XX Settembre ribadiscono che i ristori, contributi a fondo perduto erogati, in base ai codici Ateco, alle 53 categorie colpite dall'ultimo Dpcm, vanno dal 100% al 400% di quanto previsto in precedenza. Tuttavia il Mise e il Mef potranno decidere di ampliare la platea ad altri settori «a condizione recita la norma che siano direttamente pregiudicati dalle misure restrittive». Una eventualità che si fa sempre più probabile. Anche se lo stesso Gualtieri ha garantito che il Paese può permettersi ulteriori strette. «Se nel quarto trimestre invece della crescita moderata dello 0,4% ci fosse un calo del 4% - ha precisato il ministro noi non dovremmo cambiare le previsioni. L'impatto negativo ci sarebbe ma il 2020 si chiuderebbe comunque con il -9%».

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