Rottamazione ter scadenze 2021: domande e risposte, tutto quello che c'è da sapere sul nuovo decreto fiscale

Rottamazione ter scadenze 2021: domande e risposte, tutto quello che c'è da sapere sul nuovo decreto fiscale
di Nando Santonastaso
Mercoledì 3 Novembre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 17:03
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Un vademecum per fare chiarezza sulle nuove scadenze fiscali, con tutte le indicazioni pratiche e la risposta alle domande più frequenti. In collaborazione con l'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, rispondono Guido Spiniello e Immacolata Vasaturo.  

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È vero che il governo ha esteso i tempi di pagamento delle cartelle esattoriali della rottamazione ter? E quali cartelle sono interessate?

Il Decreto Fiscale (DL n. 146/2021), ha fissato al 30 novembre il termine entro il quale effettuare il pagamento delle rate in scadenza nel 2020 e 2021 relative alla rottamazione ter. Per i contribuenti in regola con il pagamento delle rate 2019, quindi, il mancato, insufficiente o tardivo versamento di quelle in scadenza per l’anno 2020 non determina, quindi, la perdita dei benefici della “Rottamazione-ter”, se le stesse verranno integralmente corrisposte entro il 30 novembre 2021 (sono ammessi i cinque giorni di tolleranza).

Anche le rate in scadenza nel 2021 (ossia il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2021) dovranno essere versate entro il 30 novembre (sono ammessi i cinque giorni di tolleranza) per non decadere dal beneficio della “Rottamazione-ter”.

Le cartelle in arrivo entro fine 2021 avranno la stessa rateizzazione prevista per la rottamazione ter? 

No. Il Decreto fiscale ha previsto l’estensione del termine (da 60 a 150 giorni dalla data di notifica) per effettuare il pagamento delle cartelle di pagamento notificate dal 01.09.2021 al 31.12.2021. Pertanto, fino allo scadere di suddetto termine, non saranno dovuti interessi di mora e, l’Agente della riscossione, non potrà dar corso all’attività di recupero. Per le cartelle di pagamento che verranno notificate dal 1° gennaio 2022 sarà ripristinato il termine ordinario di 60 giorni dalla data di notifica.

Cosa succederà nel 2022? È ipotizzabile che in caso di malaugurata recrudescenza del virus si torni a prorogare le scadenze rateali? 

È davvero difficile ipotizzare cosa succederà il prossimo anno, sia da un punto di vista epidemiologico che di conseguenti provvedimenti normativi relativi a proroghe dei versamenti. Sperando di non trovarsi di fronte ad una nuova emergenza sanitaria per recrudescenza del virus, il consiglio è quello comunque di regolarizzare, per quanto possibile, le proprie pendenze, senza confidare in future proroghe che alla luce dei miglioramenti collegati alla vaccinazione della maggior parte della popolazione, appaiono improbabili. Il Governo intende ripristinare uno stato di normalità!

Cosa rischia concretamente chi non paga? È previsto eventualmente anche l'arresto?

L’arresto è previsto per reati tributari: si configura una violazione di rilievo penale solo ove si superino certe soglie (elevate) di evasione (omessi pagamenti). Ciò che sicuramente si rischia sono le procedure esecutive attuate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), come pignoramenti del c/c o dello stipendio/pensione, e fermi amministrativi di auto e motoveicoli.

Chi ha saltato qualche rata può ancora mettersi a posto, magari pagando la mora? 

Abbiamo chiarito cos’è previsto per le rate della rottamazione ter. Per quanto invece riguarda i piani di rateizzo presso l’Agente della Riscossione, si segnala che Il Decreto Fiscale (DL. n. 146/2021) ha previsto che, per le rateizzazioni in essere all’8 marzo 2020 (21 febbraio 2020, per i soggetti con residenza, sede legale o la sede operativa nei comuni della cosiddetta “zona rossa”), la decadenza si concretizza al mancato pagamento di 18 rate anche non consecutive in luogo delle 10 precedentemente previste. I contribuenti decaduti dai suddetti piani di dilazione, sono automaticamente riammessi alla rateizzazione originaria, se effettuano il pagamento delle rate sospese entro il 2 novembre.

Per le rateizzazioni riferite a richieste concesse tra l’8 marzo 2020 e il 31 dicembre 2021 il contribuente decadrà con il mancato pagamento di dieci rate, anche non consecutive (in luogo delle cinque previste). Per queste rateizzazioni il termine per il pagamento delle rate in scadenza nel periodo di sospensione è rimasto fissato al 30 settembre 2021.

Che cosa è lo stralcio dei debiti fino a 5.000 euro?

Tale misura riguarda sia le persone fisiche che giuridiche, aventi uno o più debiti iscritti a ruolo (cartella) di importo complessivo residuo non superiore a 5.000 euro (comprensivo cioè di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni), risultanti dai singoli carichi affidati dal 01.01.2000 al 13.12.2010. Il requisito per accedere allo stralcio è quello di aver conseguito nel periodo d’imposta 2019 un reddito imponibile fino a 30.000 €. Tale stralcio sarà automatico, in base ad uno scambio informativo tra l’Agente della riscossione e l’Agenzia delle entrate, atto a verificare i requisiti esposti. Se il contribuente però ha in corso il pagamento delle rate della rottamazione ter e vuole verificare la presenza nel suo piano di pagamento di carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1.01.2000 al 31.12.2010 rientranti tra quelli per i quali è previsto lo stralcio, può utilizzare lo specifico servizio “Verifica lo stralcio dei debiti nella tua Definizione agevolata” al link: https://servizi.agenziaentrateriscossione.gov.it/bollettini/dl41/home.

Il magazzino fiscale dimostra che quasi la metà dei crediti verso l'Erario è ormai inesigibile. Premesso che pagare le tasse è un dovere, come si può evitare il paradosso di tasse e tributi ormai spariti per sempre e di piccole somme invece puntualmente sotto controllo?

I crediti ormai inesigibili si riferiscono comunque a cartelle di pagamento emesse molti anni fa, per le quali effettivamente le numerose società di riscossione un tempo esistenti non hanno saputo agire in maniera efficace. Ma non esiste un diverso trattamento tra debiti ingenti e debiti di minore ammontare da riscuotere; comunque, negli ultimi anni molte norme sono intervenute in materia di riscossione, che hanno velocizzato il recupero soprattutto in ambito tributario (si pensi alla trasmissione telematica delle dichiarazioni), attribuito più poteri all’agente della riscossione e modificato la sua organizzazione (ora, infatti, tutta l’attività di riscossione è concentrata nelle mani di una società). 

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