Sgravi fiscali al Sud, da oggi contributi giù del 30%. E gli industriali del Mezzogiorno attaccano Bonomi

Sgravi fiscali al Sud, da oggi contributi giù del 30%. E gli industriali del Mezzogiorno attaccano Bonomi
di Nando Santonastaso
Giovedì 1 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo agg. 17:14
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Da oggi le aziende che operano nel Mezzogiorno verseranno meno contributi per tutti i loro dipendenti (2,8 milioni circa) o per quelli che volessero assumere ex novo. Entra in vigore la fiscalità di vantaggio introdotta dal governo nel decreto agosto su proposta del ministro per il Sud e la Coesione, Peppe Provenzano, che riduce il carico contributo del 30% per tutti i lavoratori. Il taglio del costo del lavoro beneficerà fino a tutto dicembre della sospensione decisa dalla commissione Ue dei vincoli sugli aiuti di Stato ma il vero obiettivo dell'esecutivo è di rendere la misura strutturale. La trattativa con Bruxelles è stata appena avviata, come ricorda in una nota il ministro Provenzano, nell'ambito del Piano Sud 2030 perché «è fondamentale che un sostegno di questo tipo sia duraturo e non solo temporaneo per permettere una pianificazione più efficace delle scelte di investimento e riorganizzazione delle imprese». L'obiettivo è di evitare una jobless recovery nel Sud, una ripresa cioè senza occupazione, che avrebbe il sapore della resa visto che le previsioni Svimez parlano di un crollo degli occupati del 6% nel Mezzogiorno a fine anno a causa anche del Covid-19.

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Le imprese meridionali, dunque, chiamate a sfruttare l'opportunità. E se al vertice di Confindustria si manifesta un evidente scetticismo, tra gli industriali del Mezzogiorno si respira un clima ben diverso. Dice ad esempio Paolo Scudieri, leader dell'automotive e presidente dell'Anfia, la filiera nazionale di settore: «Il risparmio sul costo del lavoro e la fiscalità di vantaggio sono attrattori per gli investimenti di aziende internazionali che vogliono venire in Italia», dice senza mezzi termini l'industriale campano. E aggiunge in aperta polemica con il presidente di Confindustria, Bonomi: «La superficialità con cui un tema così importante è stato licenziato dal leader degli imprenditori italiani ci fa arrossire e mortifica l'ottimo ministro Provenzano ed il governo tutto, che al contrario ha dimostrato sensibilità, cultura e la giusta visione. Si aggiunga poi la mortificazione per aver identificato il Sud con l'illegalità ed ancora più aberrante assistere agli applausi che i presidenti delle territoriali meridionali hanno manifestato al termine del capitolo che deprimeva totalmente i provvedimenti a favore del Sud Italia».
 

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Ampio sin dall'inizio il fronte che ha accolto favorevolmente il provvedimento. Per Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, ad esempio, «il Mezzogiorno ha bisogno di investimenti in grado di creare occupazione. E in questa ottica, oltre al rilancio degli investimenti pubblici, appare di particolare interesse poter contare su una fiscalità di vantaggio a favore della creazione di nuove opportunità di lavoro: qualificate, stabili e durature». Sulla stessa lunghezza d'onda si sono sintonizzati anche altri imprenditori meridionali, impegnati in prima fila nell'ambito delle territoriali locali o regionali di Confindustria, pur nella consapevolezza che la misura va resa strutturale e che da sola non può risolvere il nodo del divario: «La fiscalità di vantaggio è un tassello fondamentale per rendere finalmente appetibile la ripresa degli investimenti nel Mezzogiorno e dare slancio all'occupazione. Per questo le nostre imprese hanno accolto con favore le misure introdotte nel decreto Agosto» hanno detto Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania, e Salvatore Gangi, presidente della Piccola industria di Confindustria Sicilia.

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Per entrambi «siamo all'inizio di un percorso che va nella direzione da sempre auspicata dalle imprese che non chiedono leggi speciali ma misure competitive capaci di saldare la profonda frattura ancora esistente tra le due Italie. Per questo occorre che la fiscalità di vantaggio diventi strutturale per riavviare il circuito dello sviluppo». La pensano così anche in Puglia: «Sono felicissimo che ci sia una misura destinata proprio a noi - commentò il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana all'indomani dell'annuncio del premier Conte sulla fiscalità di vantaggio per il Sud».
E aggiunse: «Una misura che aiuta le nostre aziende, perché un conto è fare impresa qui, un conto è farla nel resto d'Italia o d'Europa».

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