Silicon Valley Bank, le Borse a picco per il crac. Piazza Affari giù del 4%: crollano i titoli bancari

Bruciati 291 miliardi, 24 solo a Milano Wall Street tiene, il Nasdaq cresce (+0,8%)

Silicon Valley Bank, le Borse a picco per il crac. Piazza Affari giù del 4%: crollano i titoli bancari
Silicon Valley Bank, le Borse a picco per il crac. Piazza Affari giù del 4%: crollano i titoli bancari
di Roberta Amoruso
Martedì 14 Marzo 2023, 00:09 - Ultimo agg. 15 Marzo, 19:47
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 Il crac delle banche Usa fa tremare i mercati. Ci ha provato ieri Joe Biden a parlare agli americani: «Il sistema bancario è solido e i vostri depositi sono al sicuro», ha detto, chiedendo però al Congresso una stretta sulle regole.

Silicon Valley Bank, cosa ha detto Biden - Video

Il presidente Usa ha cercato di rassicurare famiglie e risparmiatori dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank, prendendo anche le distanze dalla crisi del 2008. Ma l’effetto valanga è arrivato lo stesso sui mercati. Così se Wall Street ha tenuto dopo un avvio positivo (-0,28% il Dow Jones e +0,8% il Nasdaq a fine seduta) scommettendo sullo stop dell’aggressiva campagna di rialzi dei tassi da parte della Fed a partire dalla riunione di marzo, le banche hanno vacillato temendo l’effetto contagio. A tremare sono soprattutto First Republic e Western Alliance arrivate ieri a perdere oltre il 75% perché considerate le prossime vittime dell’effetto domino di Svb, nonostante il paracadute prospettato dalla Casa Bianca. L’indice delle banche regionali Usa ha ceduto il 12%. Anche se meglio capitalizzate che nel 2008, le banche americane siedono su 620 miliardi di dollari di perdite non realizzate, secondo i dati della Fdic, legate al valore delle generose quantità di obbligazioni in portafoglio andato a picco con l’aumento repentino dei tassi. Tutto questo ora agita investitori e analisti.


IL PANICO UE
L’onda lunga si è fatta sentire anche in Europa, dove le Borse hanno bruciato 291 miliardi di valore tra Milano (-4%) Francoforte (-3%), Parigi (-2,9%), Londra (-2,5%) e Madrid (-3,5%).

Da sola Piazza Affari ha pagato il forte peso sul listino dei titoli finanziari bruciando virtualmente 24 miliardi. Tra i titoli peggiori Bper (-9,5%), Unicredit (-9%), Banco Bpm (-8%), Banca Mediolanum (-7,7%), Intesa Sanpaolo (-6,1%) e Finecobank (6,3%) in un settore europeo fortemente penalizzato. Vicino al 10% anche il crollo di Credit Suisse (-9,5%) e Commerzbank (-9,7%). Eppure le regole europee su liquidità e patrimonio sono ben più stringenti rispetto a quelle americane. La Svb ha raccolto quasi 200 miliardi di depositi a breve termine da clienti concentrati tra le start up della Silicon Valley, e li ha investiti in bond a lungo termine per guadagnarci qualcosa. Peccato che i rialzi dei tassi della Fed ne hanno svalutato il valore fino a creare una montagna di perdite potenziali e la crisi di liquidità che ha portato le due banche Usa al crac, quando i loro clienti sono andati a ritirare i depositi in questione. In Europa questo film non sarebbe stato possibile, dicono in coro banchieri e regolatori. Senza contare che il buco della Svb era ben evidente dai bilanci del 2022, sotto gli occhi della Vigilanza e delle agenzie di rating.

«Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa al momento», ha detto anche il commissario Paolo Gentiloni arrivando ieri alla riunione dell’Eurogruppo in una giornata in cui uno a uno, dall’Italia alla Francia, dalla Germania alla Spagna, hanno escluso esposizioni particolari alle banche Usa. «Stiamo monitorando la situazione in contatto con la Bce», ha continuato Gentiloni sottolineando la solidità delle banche europee che «applicano gli standard di Basilea». Sulla stessa linea le rassicurazioni del ministro Giancarlo Giorgetti: «Il sistema bancario italiano ed europeo è regolarmente monitorato dalle autorità di vigilanza e supervisione assicurandone così la stabilità».  Poi il messaggio a Bruxelles e alla Bce: «Apprezziamo la tempestività con cui le autorità americane sono intervenute e confidiamo che, se necessario, anche le autorità europee intervengano con la medesima tempestività valutando anche le implicazioni per la condotta della politica monetaria e per la stabilità finanziaria». Ma non è bastato a frenare le vendite.


I TIMORI
Le preoccupazioni sulla stabilità finanziaria Usa potrebbero ora convincere la Fed a rivedere la sua tabella di marcia di rialzi dei tassi, forse sospendendoli per l’intero 2023 e valutando addirittura un taglio entro l’anno. Una nuova prospettiva di cui ieri i mercati hanno tenuto conto, come dimostra lo spostamento dall’azionario al reddito fisso proprio sulle scommesse che la Fed debba abbandonare la politica restrittiva in modo da disinnescare i rischi di contagio. I rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato bruschi cali e non solo dei treasuries americani. Nell’eurozona il Bund a due anni è sceso di 41 punti e il Btp di 30. Stesso movimento per i decennali col Btp al 4,17% (-13 punti) mentre lo spread Btp-Bund si è allargato a 192 punti.

 

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