Spesa sempre più cara, nuovi aumenti per farina, pasta, verdura e olio: pesano i rialzi del diesel

Spesa sempre più cara, nuovi aumenti per farina, pasta, verdura e olio: pesano i rialzi del diesel
Spesa sempre più cara, nuovi aumenti per farina, pasta, verdura e olio: pesano i rialzi del diesel
di Roberta Amoruso
Martedì 15 Marzo 2022, 22:00 - Ultimo agg. 16 Marzo, 09:56
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Non solo pane, pasta e biscotti. In un anno l’olio di palma è cresciuto del 90%, il grano duro dell’82%, il caffé del 76%, le uova del 60%, l’olio di girasole e il burro del 50%. Mentre il latte è aumentato del 40% e lo zucchero del 15%, dice la fotografia amara dell’Unione Italiana Food. L’effetto sanzioni alla Russia mescolato al rincaro di bollette, benzina e gasolio, arrivati a picchi di 2,4 euro al litro, è qualcosa che attraversa ormai un po’ tutto il carrello della spesa. Non fosse altro per i prezzi dei fertilizzanti, come azoto, fosfato e potassio, ormai ingestibili, che mettono a rischio interi raccolti. L’80% di tutte le esportazioni di potassio, per esempio, arriva da Canada, Bielorussia e Russia, con il 40% proveniente dagli ultimi due. Si rischia di vedere prezzi ancora più alle stelle, ma anche di dover contare su quantità inferiori, soprattutto nei Paesi meno ricchi. I calcoli più estremi, ricordati in uno studio di Schroders che riporta le dichiarazioni di un colosso norvegese dei fertilizzanti, Yara, indicano che se non verrà utilizzata un’adeguata quantità di fertilizzanti, i raccolti potrebbero contrarsi anche del 50%. Impensabile. Il settore dei panificatori è già in allarme. Sopporta costi raddoppiati e ora teme di non avere materie prime sufficienti. E sui rischi di speculazioni è già scattato il monitoraggio dell’Antitrust, il faro delle Procure e l’occhio della Guardia di Finanza. Mentre il Mise punta a dare veri poteri di indagine a Mr prezzi, il garante dei Prezzi di casa proprio al Mise. 

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I PIÙ COLPITI
Se, però, si è arrivati a parlare di un decreto taglia-prezzi per attenuare i rincari anche nel settore agroalimentare è perché la situazione è arrivata negli ultimi mesi al limite della sopportazione per famiglie e imprese.

Dal prezzo del grano «aumentato in modo incomprensibile», per il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, a tanti altri beni che quotidianamente finiscono nel carrello della spesa. Non prima di essere passati dalla nuova tassa carburante: un pieno di verde costa oggi 18,2 euro in più rispetto a tre settimane fa. Più 24,8 euro per un pieno di gasolio 

Gli aumenti tendenziali, denuncia l’ultima analisi di Coldiretti, vanno dal 9% per la farina al 12% per la pasta, al 6% per il pesce all’11% per il burro, dal 7% per la frutta al 17% per la verdura fino al 20% per gli oli di semi come il girasole importato dall’Ucraina che ha dovuto interrompere le spedizioni. «In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio», sottolinea la Coldiretti, «ha un effetto-valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni». 

L’aumento dei costi si estende davvero all’intera filiera agroalimentare. Per il balzo dei costi energetici, per esempio, l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni, allevamenti, e industria di trasformazione nazionale ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5,6 milioni di italiani che si trovano in una situazione di indigenza economica. Il caro energia, spiega la Coldiretti, ferma i trattori nelle campagne, spegne le serre di fiori e ortaggi e blocca i pescherecci italiani nei porti, aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari. Ecco perché «bisogna intervenire per contenere il caro gasolio e ridurre la dipendenza dall’estero» dice il presidente Ettore Prandini.

Non si può dimenticare poi che a innescare la corsa del grano iniziata a settembre, è stata la catena di incendi, nell’estate calda e secca del 2021, che ha investito il Canada riducendone la produzione. Studi universitari indicano che anche in uno scenario di aumento delle temperature di 2°C, si prevede un’ulteriore diminuzione del raccolto di mais del 14% e di quello del grano del 12%. 

GLI ALTRI PAESI
Meglio agire in fretta dunque per calmierare almeno benzina e gasolio. Se si escludono i Paesi Bassi, le accise sulla benzina in Italia sono le più alte d’Europa (0,73 euro al litro). Il governo sta dunque studiando un meccanismo di sconto pari al 15-20% sul carburante. L’esecutivo francese ha promesso un bonus di 15 centesimi al litro. Qualcosa di simile sta pensando la Germania. Mentre la Slovenia ha imposto un tetto ai prezzi. Intanto, il settore dell’autotrasporto rimane intanto sul piede di guerra. Ma la viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, che ha presentato ieri una proposta di Protocollo d’intesa con garanzie precise alle Associazioni, spera di aver scongiurato il fermo nazionale dei servizi. Almeno per ora.
 

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