Spid e Cie verso un'app unica per l'identità digitale nazionale: ecco cos'è (e a cosa serve)

Diffusione dell’identità digitale: tra gli obiettivi del Pnrr l'utilizzo da parte del 70% della popolazione entro il 2026

Spid e Cie verso un'app unica per l'identità digitale nazionale: ecco cos'è (e a cosa serve)
Spid e Cie verso un'app unica per l'identità digitale nazionale: ecco cos'è (e a cosa serve)
Giovedì 23 Febbraio 2023, 09:34 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 13:10
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Spid e Cie, in arrivo un'app per l'identità digitale nazionale. Il dipartimento per l'Innovazione del governo sta lavorando al progetto. Il piano è in linea con le prerogative del Pnrr, che a sua volta vuole diffondere l'identità digitale: si punta a farla utilizzare al 70% della popolazione entro il 2026. L'obiettivo è far fluire i due servizi indentificativi in un unico programma. 

La Commissione europea spinge per l’identità comune digitale e per questo è necessaria un'app dove archiviare le proprie informazioni personali. L'esecutivo potrebbe essere pronto a lanciare una gara a breve. Il rischio ora è di trovarsi con un doppione dell’app europea, dato che Bruxelles si era già mossa in anticipo.

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Cosa sono Cie e Spid

La Carta di identità elettronica (Cie) viene emessa dal ministero dell’Interno ed è prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Costa 16,79 euro e per usarla servono un codice pin, il puk e un lettore apposito. 



Lo Spid è invece rilasciato dai Gestori di Identità digitale (Identity Provider - IdP), soggetti privati accreditati da AgID – Agenzia per l’Italia digitale – che, nel rispetto delle regole emesse dall’Agenzia, forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. 

Da sottolineare che il gestore, oltre ad un documento di identità valido, chiede anche la tessera sanitaria o il tesserino del codice fiscale  

A cosa servono

Il piano è in linea con le prerogative del Pnrr, che a sua volta vuole diffondere l'identità digitale: si punta a farla utilizzare al 70% della popolazione entro il 2026.

Come spiega l’Agid, tutte le pubbliche amministrazioni devono integrare nei propri sistemi informativi sia lo Spid sia la Cie come unici sistemi di identità digitale per l’accesso ai servizi digitali, abbandonando le vecchie credenziali.

 

Secondo l’articolo 65 del Codice dell’Amministrazione digitale, i cittadini possono presentare per via telematica istanze e dichiarazioni alla Pubblica Amministrazione esclusivamente identificandosi attraverso Spid, Cie o Cns (quest'ultima è la carta nazionale dei servizi).

In questo caso le istanze e dichiarazioni sono equivalenti alle istanze e alle dichiarazioni sottoscritte con firma autografa apposta in presenza del dipendente addetto al procedimento.
 

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