Strada dei Parchi, Tar Lazio accoglie sospensiva: "Rischio default senza concessione"

Strada dei Parchi, Tar Lazio accoglie sospensiva: "Rischio default senza concessione"
Mercoledì 13 Luglio 2022, 10:30
4 Minuti di Lettura
(Teleborsa) - Dopo soli quattro giorni di gestione Anas, la gestione delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25, per decisione del Tar Lazio, torna nelle mani della concessionaria Strada dei Parchi, del gruppo industriale abruzzese che fa capo all'imprenditore Carlo Toto. Il Tar del Lazio ha, infatti, accolto la richiesta di sospensiva presentata dalla società in risposta alla revoca anticipata in danno, cioè per inadempienze contrattuali, della concessione in scadenza nel 2030, decisa dal Consiglio dei ministri nella riunione di giovedì scorso. La concessionaria non ha impugnato il decreto legge, non essendo questo di competenza del Tar, ma il decreto del Ministero per le Infrastrutture e per la mobilità sostenibili (Mims) che è stato richiamato nel decreto legge approvato dal Cdm e che ha dato forza allo stesso provvedimento del governo.

Nel decreto cautelare monocratico pubblicato ieri il Tar del Lazio ha sospeso l'esecuzione della risoluzione della Concessione per la gestione delle Autostrade A24 e A25 (Roma-L'Aquila-Traforo del Gran Sasso-Teramo-con diramazione Torano-Pescara), nonché per la progettazione e costruzione della seconda carreggiata nel tratto Villa Vomano-Teramo e dell'adeguamento a tre corsie del tratto della A24 tra la barriera di Lunghezza (Roma Est) e Via Palmiro Togliatti, fino alla camera di consiglio per la trattazione collegiale del ricorso, già fissata il prossimo 7 settembre 2022. Alla base della decisione del Tar il pericolo che la Spa privata e il gruppo industriale abruzzese (1.700 dipendenti) che la controlla, prima della definizione della vicenda, potrebbero avere serie problematiche economiche tanto da rischiare il default economico. Negli ultimi quattro giorni si stava lavorando al passaggio di consegne tra Sdp e Anas, quest'ultima incaricata dal Governo a rilevare la gestione delle due arterie autostradali. I giudici amministrativi hanno deciso con la formula del "periculum in mora", in riferimento al rischio per la stessa Sdp e il Gruppo Toto di dover licenziare i dipendenti entrando in una fase di gravi difficoltà economiche. A tale proposito, il Tar cita anche l'indennizzo previsto dal contratto in caso di recesso anticipato che secondo Sdp ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, ma che per il governo non è all'ordine del giorno.

In particolare Sdp ha contestato, come si legge nell'ordinanza del Tar, "il decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade, l'alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili n. 29 del 14 giugno 2022, approvato con il – parimenti impugnato – decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili adottato, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, in data 7 luglio 2022, a tutt'oggi non notificati né altrimenti comunicati alla Società ricorrente e da questa conosciuti solo in quanto menzionati nell'art. 2 del decreto legge n. 85 del 2022".

Il presidente della quarta sezione del Tribunale, osservato come a sostegno della richiesta di provvedimento cautelare monocratico la società Strada dei Parchi abbia allegato "un pericolo di default di Strada dei Parchi, la prospettiva di licenziamento del personale non richiesto da Anas, un pericolo di default finanziario dell'intero gruppo, nonché un pregiudizio per l'interesse pubblico alla sicurezza della circolazione stradale", e ha rilevato come gli atti impugnati "nel disporre l'immediata cessazione dell'operatività del rapporto concessorio in essere, nulla prevedano in tema di disciplina intertemporale dei relativi effetti". Per tali ragioni, nelle more della trattazione in sede collegiale dell'istanza cautelare – scrive il Tar – "il mantenimento della res controversa ad huc integra riveli piena idoneità: non soltanto alla preservazione del complesso di posizioni giuridicamente rilevanti facenti capo alla ricorrente; ma anche al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, suscettibile di essere altrimenti compromesso".

"Non vogliamo stare in Paradiso a dispetto dei santi – ha detto il vicepresidente di Sdp, Mauro Fabris – ma non vogliamo neanche finire all'inferno che non meritiamo. Sappiamo che lo Stato vuole indietro l'infrastruttura per un piano di ristatalizzazione. Non faremo barricate, siamo disponili a trovare un'intesa, ma chiediamo che venga ristabilita la onorabilità e la reputazione di Sdp".

"Siamo al primo atto di una pericolosa querelle giudiziaria – commentano da Fratelli d'Italia Abruzzo il capogruppo in Consiglio regionale, Guerino Testa, e il segretario regionale del partito, Etelwardo Sigismondi –. I timori manifestati all'indomani della scelta del Governo si stanno purtroppo concretizzando. La decisione del Tar del Lazio dimostra che siamo di fronte al primo atto di un braccio di ferro giudiziario che potrebbe creare caos e confusione causando un grave danno agli utenti e ai cittadini delle aree dell'Abruzzo interno. Si tratta di un epocale pasticcio burocratico che rischia di non avere precedenti anche in considerazione del fatto che, addirittura, l'Anas aveva già iniziato a prendere possesso dell'infrastruttura autostradale. La scelta del Tribunale amministrativo evidenzia quanta confusione e opacità ci siano intorno a questa situazione. Dal canto nostro, torniamo a ribadire la necessità di tutelare gli investimenti per la sicurezza dell'infrastruttura, l'economicità della tratta, i servizi agli utenti e ai residenti, oltre alla certezza lavorativa per i dipendenti".

Nel corso del question time di oggi alle 15 alla Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, risponderà a una interrogazione, rivolta al ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili da Lollobrigida (FdI) sulla decisione del Governo circa la risoluzione della convenzione tra Anas e Strada dei Parchi per la gestione delle autostrade A24 e A25 e iniziative volte a scongiurare i connessi rischi sul piano giudiziario e finanziario.






© RIPRODUZIONE RISERVATA