A Roma, Milano, Genova, Verona e poi ad Alessandria, Asti, Treviso e in centinaia di centri minori del Centro e del Nord difficilmente lo potranno immaginare. Ma se quest'anno saranno aperti nuovi asili nido e verrà rafforzato il servizio di trasporto studenti disabili lo devono a una denuncia - prima giornalistica, poi giudiziaria, infine politica - iniziata nove anni fa al Sud e che porterà benefici crescenti fino al 2027 in tutta Italia.
Quest'anno, in base a un riparto cui manca solo il timbro ufficiale, saranno consegnati 225 milioni extra ai Comuni che hanno bisogno di rafforzare di quasi 23mila posti il servizio di asili nido e di 10mila il trasporto studenti disabili. Sono soldi con regole particolari: arrivano in automatico, cioè senza fare richiesta né presentare alcun progetto, ma tornano indietro in modo altrettanto automatico se i servizi non saranno attivati, con una figuraccia pubblica del sindaco in Consiglio comunale perché il rendiconto sui servizi andrà allegato al bilancio comunale.
A Napoli, primo comune beneficiario, sono in arrivo per il 2023 5,8 milioni di euro per la gestione di 756 nuovi posti di asilo nido e 1,4 milioni per attivare il servizio di trasporto di 410 studenti con disabilità.
Una prima verifica si vedrà tra qualche mese, a fine maggio, con l'approvazione dei Consigli comunali del rendiconto 2022, primo anno nel quale si è applicato il meccanismo dei Lep per nidi e disabili, sia pure per un importo minore (120 milioni per i gli asili e 30 per il trasporto scolastico). Non ci sono ancora cifre ma ci si aspetta una falsa partenza in diversi municipi di media-piccola dimensione, soprattutto nel Mezzogiorno; tuttavia, è il caso di sottolineare, aver bucato l'obiettivo nel 2022 non pregiudica il 2023 purché ci si metta subito in linea. Per informare i sindaci e i loro tecnici tra pochi giorni, mercoledì 22 marzo, ci sarà un webinar che si annuncia affollato organizzato dalla Sose, la società del ministero dell'Economia e della Banca d'Italia che gestisce il meccanismo della fiscalità comunale. Con l'occasione, saranno comunicati i riparti ancora non ufficiali del Fondo di solidarietà comunale del 2023, approvati a febbraio da una Commissione tecnica fabbisogni standard ancora in attesa della nomina da parte del governo del presidente.
Al meccanismo attuale si è arrivati dopo una falsa partenza e molti tentativi di correzione. Nel 2014 i fabbisogni per asili nido e servizi scolastici, infatti, furono calcolati senza tener conto degli utenti (quanti bambini, quanti disabili) ma solo dei servizi offerti, con il paradosso che i Comuni storicamente privi di asili nido si videro assegnare fabbisogno futuro zero. E quindi risorse zero. Dopo il ricorso, nel 2019, di una settantina di Comuni del Sud, la regola fu ritoccata per togliere l'inguardabile zero. Soltanto a fine 2021, però, per gli asili nido e per il trasporto dei disabili è stato approvato il Lep, grazie all'impegno diretto della ministra per il Sud e la Coesione del governo Draghi, Mara Carfagna. Lep non solo definiti ma finanziati, sia pure gradualmente in cinque anni, con un importo che arriverà a 1,2 miliardi di euro, per i due servizi, dal 2027 in poi.
Al contrario del Pnrr, che finanzia i mattoni, l'edilizia scolastica, ed è quindi una tantum, qui il fondo va alla gestione ed è perciò permanente. Inoltre mentre i bandi del Pnrr sono a richiesta, cioè si può partecipare oppure astenersi, e quindi ci sono Comuni che hanno mancato l'appuntamento senza pagare pegno, in questo caso i soldi vengono aggiunti automaticamente al fondo di solidarietà comunale in base all'effettivo bisogno misurato in ciascuna municipalità, confrontando il servizio storico assicurato e il fabbisogno reale.
Il puntiglioso monitoraggio della Sose ha evidenziato, come prevedibile, che i disservizi maggiori sono nel Mezzogiorno e in particolare nell'area di Napoli; ma ha anche scovato centinaia di piccoli centri del Nord con servizio di asili nido assente o insufficiente, oltre a tre capoluoghi di provincia. E per i disabili, da quest'anno saranno incrementati servizi anche nella "mitica" Emilia Romagna, con 22 studenti portatori di handicap a Ravenna e 40 a Modena. E ancora: 175 disabili a Roma, 58 a Genova, 74 a Verona e 176 a Milano. Disabili che avranno finalmente il pulmino grazie alla caparbietà di un sindaco dell'Aspromonte, Michele Conia, primo in Italia a fine 2018 ad avviare i ricorsi e che ora a Cinquefrondi riceverà i fondi per i "suoi" tre studenti disabili.