Superbonus 110 fino al 2026, ma solo per le case popolari: sale il pressing per usufruire di una proroga

La richiesta viene da Forza Italia e da altri esponenti della maggioranza. Il Mef resta però contrario al 110%

Superbonus 110 fino al 2026, ma solo per le case popolari: sale il pressing per usufruire di un proroga
Superbonus 110 fino al 2026, ma solo per le case popolari: sale il pressing per​ usufruire di un proroga
di Michele Di Branco
Lunedì 23 Gennaio 2023, 22:28 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 09:53
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Superbonus pieno del 110 per cento fino al 2026. Ma solo per le case popolari e le cooperative. Pressing da parte di una nutrita platea della maggioranza (Forza Italia in particolare) sul governo per far rivivere, almeno in parte, il meccanismo di detrazione finito in pensione con la legge di Bilancio. Ad usufruire di un proroga del beneficio in vigore fino al 2022 potrebbero essere, appunto, solo alcuni settori del mercato edilizio. Vale a dire quelli collegati a fasce sociali medio-basse. A spingere per una soluzione che consenta alle residenze popolari (gestite dai comuni) e alle cooperative di continuare ad effettuare i lavori con il 110 per cento (a patto che sia stato già sviluppato almeno il 30-50 per cento dei lavori entro la fine dello scorso anno) sono alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe che saranno discussi oggi in commissione Bilancio al Senato. Ci sarebbe un patto parlamentare trasversale su questo dossier (i 5 Stelle hanno presentato proposte riguardanti anche le villette) anche se c’è da registrare la perplessità manifesta del ministero dell’Economia, preoccupato per le ricadute negative sul bilancio pubblico. 

LE RESISTENZE

Occorre ricordare che con la messa a punto della manovra, il dossier Superbonus è stato fortemente modificato.

Per i condomini la detrazione è stata infatti ridotta al 90% a meno che l’assemblea non abbia deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas non sia stata presentata entro il 31 dicembre, o abbia deliberato dal 19 al 24 novembre 2022 ma presentando la Cilas entro il 25 novembre. Per le case unifamiliari (le cosiddette villette) nelle quali al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, varrà invece ancora il 110% fino al 31 marzo 2023. Al di là dell’avanzamento dei lavori, le villette rigorosamente prima casa il cui proprietario abbia un “reddito di riferimento” non superiore a 15 mila euro potranno invece usufruire del bonus al 90% fino al 31 dicembre 2023. Tra le novità in arrivo, il rinvio a fine 2023 del termine ultimo per la consegna dei macchinari catalogati 4.0. La mini-proroga al 30 settembre, approvata in legge di Bilancio, per gli acquisti prenotati pagando almeno il 20% di acconto entro lo scorso 31 dicembre, non viene giudicata sufficiente dalla maggioranza che sostiene il governo. I ritardi delle case costruttrici dovuti alle complicazioni della ripresa post-pandemia, aggravati dagli effetti del conflitto in Ucraina, infatti, non permetteranno ai rivenditori di rispettare la scadenza come, in molti casi, è accaduto per i macchinari acquistati nel 2021 e tuttora non consegnati. 

 

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