Assegno unico, più tempo per le domande. Superbonus 110% esteso al 2023: ecco tutte le novità

Dl proroghe e Nadef, cambiano le scadenze di Irap, assegno unico e superbonus 110%
Dl proroghe e Nadef, cambiano le scadenze di Irap, assegno unico e superbonus 110%
di R.Ec.
Mercoledì 29 Settembre 2021, 17:13 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 10:04
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Rinvio dei versamenti dell'Irap, proroga delle domande per l'assegno unico temporaneo ed estensione del superbonus 110%. Sono gli ultimi provvedimenti stabiliti dal governo Draghi con l'approvazione in consiglio dei ministri del Dl proroghe e della Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza). Misure concrete per famiglie e imprese per dare un'ulteriore spinta alla ripresa del Paese in un momento fondamentale, vista la crescita del Pil prevista a fine anno del 6% e l'avvio del Pnrr. Vediamo tutte le proroghe nel dettaglio.

Superbonus al 110% fino al 2023 e assegno unico in proroga: ecco cosa cambia

La proroga dei versamenti dell'Irap

Nuovo rinvio dei pagamenti Irap (l'imposta regionale sulle attività produttive) per attività e imprese che nel 2020 hanno goduto di un esonero che non spettava loro. Il decreto legge di proroga approvato oggi in Consiglio dei ministri «rinvia al 30 novembre 2021 il termine per la regolarizzazione del versamento relativo al saldo Irap 2019 ed al primo acconto Irap 2020». Lo si legge nel comunicato stampa del Cdm. «La proroga del termine in scadenza al 30 settembre si rende necessaria poiché la decisione della Commissione Europea sull'estensione delle nuove soglie del Quadro temporaneo agli aiuti già autorizzati non sarà adottata entro tale termine.

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«Solo a seguito dei chiarimenti che saranno forniti tenendo conto della decisione della Commissione - spiega ancora la nota del Cdm - le imprese potranno valutare se hanno correttamente fruito dell'esenzione prevista dall'art.24 del DL 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) o se invece dovranno versare, in tutto o in parte, l' Irap non pagata nel 2020».

Più tempo per le domande dell'assegno unico temporaneo

Il consiglio dei ministri ha poi prorogato alla data del 31 ottobre i termini, precedentemente fissati al 30 settembre, per la presentazione delle domande di assegno temporaneo per i figli con effetti retroattivi dal primo luglio.

L'assegno temporaneo per i figli è una misura a sostegno della famiglia previsto dal decreto 79/2021 da luglio a dicembre per li nuclei senza lavoratori dipendenti e senza diritto agli assegni familiari (Anf), in attesa dell'assegno unico previsto a partire dal 2022 per tutti (accorpando la giungla degli attuali bonus per le famiglie con figli). Per le domande che arriveranno oltre il 31 ottobre non sarà possibile chiedere gli arretrati (di luglio, agosto e settembre), ma solo le quote a partire dal mese della richiesta. A meno che non arrivii appunto la proroga della scadenza per dare modo a chi non ha fatto la domanda, magari per distrazione, di presentarla.

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Il contributo riguarda 1,8 milioni di nuclei con 2,7 milioni di figli e vale 167,5 euro per ogni figlio con un aumento del 30% a partire dal terzo figlio in presenza di Isee inferiore a 7.000 euro. La quota per figlio si abbassa al salire del reddito della famiglia. Nel complesso sono stati stanziati 1,828 miliardi di euro compresi gli oneri per soggetti minori presenti in nuclei beneficiari di reddito di cittadinanza (1,580 miliardi senza questi oneri). I beneficiari di Reddito di cittadinanza riceveranno direttamente la quota che spetta loro senza fare domanda. In questo caso l' assegno temporaneo viene calcolato sottraendo dall'importo teorico spettante la quota di Rdc relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare.

Superbonus 110% esteso a tutto il 2023

Nella Nadef, poi, è stata prevista dall'esecutivo anche la proroga fino a tutto il 2023 del superbonus 110%. Soddisfatta Confedilizia, il cui presidente Giorgio Spaziani Testa dice: «auspichiamo, da un lato, che l'impegno riguardi sia la componente energetica sia l'aspetto antisismico del superbonus 110% e, dall'altro, che non sia trascurato l'obiettivo di stabilizzare quanto più possibile l'intero sistema di incentivi, così da permettere le attività di riqualificazione necessarie nei troppi immobili esclusi dal superbonus e, comunque, di consentire il mantenimento di misure intelligenti (ad esempio, il bonus facciate)».


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Pollice in su anche per il Consiglio nazionale degli architetti, che sottolinea, tuttavia, alcune criticità. Per il presidente, Francesco Miceli, infatti, «il provvedimento ha certamente consentito la ripresa del settore delle costruzioni colpito già dal 2008 da una profonda crisi strutturale che è stata fortemente aggravata dall'emergenza pandemica. A questo importante risultato economico non si è, però, aggiunto un risultato altrettanto apprezzabile sul piano ambientale, a causa dello stato del nostro patrimonio edilizio, vecchio ed obsoleto, sul quale gli interventi sono stati necessariamente poco incisivi».

Cos'è il superbonus e chi lo può chiedere

Il superbonus è una detrazione al 110% delle spese sostenute per gli inteventi energetici dal 1° luglio 2020, a fronte di interventi edilizi “trainanti” e “trainati”. Tra i primi: isolamento termico delle superfici; interventi sugli immobili unifamiliari o sulle parti comuni degli edifici per sostituire gli impianti di climatizzazione invernale con impianti alternativi per il riscaldamento centralizzati (a condensazione e a pompa di calore), raffrescamento o fornitura di acqua calda sanitaria. Tra i secondi: demolizione e ricostruzione di un immobile per migliorare le prestazioni energetiche, installazione di micro-generatori per la fornitura di energia o di impianti per la ricarica di veicoli elettrici (per una spesa massima di 3mila euro), sostituzione degli infissi e installazione di pannelli fotovoltaici.

I beneficiari possono essere: condomini e persone fisiche (in prime e seconde case); onlus, organizzazioni di volontariato e del terzo settore; istituti autonomi case popolari (Iacp); società sportive dilettantistiche (per lavori negli spogliatoi); cooperative edilizie di abitazione. Sono invece escluse case e ville di lusso.

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Per ogni tipo di intervento, poi, ci sono diversi limiti economici. Per i lavori di isolamento termico il tetto massimo di detrazione è: 50mila euro per immobili unifamiliari o indipendenti all'interno di edifici plurifamiliari, 40mila euro per ogni nucleo dentro edifici edifici da uno a otto unità immobiliari e 30mila euro per ogni unità se ce ne sono più di otto. Per sostituire gli impianti di climatizzazione, invece, i limiti sono rispettivamente: 30mila euro, 20mila euro e 15mila euro. E ancora, per l’installazione di impianti fotovoltaici il massimo sgravio è di 48mila euro per unità immobiliare, con limite di spesa di 2.400 euro per kW ora (ma scende a 1.600 se ci sono demolizioni, ricostruzioni o nuove costruzioni). Per i sistemi di accumulo il tetto è sempre 48mila euro (con limite di 1.000 euro per kW ora), mentre per la sostituzione degli infissi la detrazione massima è di 60mila euro.

Fino ad ora potevano beneficiare dello sgravio tutti quelli che eseguivanoi lavori (esclusi condomini e case popolari) fino al 31 dicembre 2022 (se entro il 30 giugno 2022 sia stato fatto il 60% dell’intervento complessivo). La nuova scadenza unica sarà il 31 dicembre 2023. Unica condizione prevista è ancora una volta che al 30 giugno 2023 i lavori abbiano raggiunto il 60%.

Il Sismabonus

Simile al Superbonus 110% è il bonus sisma. Si tratta sempre di una detrazione con quella percentuale e vale per: lavori antisismici generici; interventi per la riduzione del rischio sismico di una o due classi, anche sulle parti comuni dei condomini; demolizione e ricostruzione di edifici, sempre per abbassare il rischio, tramite imprese edilizie. Gli interventi devono contribuire effettivamente alla riduzione del rischio sismico (le abitazioni devono essere in una zona sismica 1,2 o 3). Il tetto è fissato a 96mila euro. Se poi al posto dello sconto si cede il credito a un'impresa di assicurazione stipulando una polizza a copertura del rischio di calamità, la detrazione su quest'ultima arriva al 90%. Come per il Superbonus dovrebbe valere la proroga fino a fine 2023.