Superbonus 110, oggi l' incontro tra Governo e categorie, con i costruttori che chiedono misure «con regole certe e stabili nel tempo». È costato 2.000 euro a italiano e se lo lasciamo così non avremo soldi per fare la Finanziaria, dice la Meloni. Si teme che l'appuntamento a Palazzo Chigi non risolverà il problema dei 15 miliardi che le imprese lamentano di non aver ottenuto. Quali sono le ipotesi per trovare una soluzione? La prima è la cartolarizzazione, mentre la seconda prevede l’intervento delle banche attraverso la compensazione dei crediti d’imposta con gli F24 delle tasse raccolte per i clienti.
Come funziona il superbonus senza cessioni
Il decreto approvato dal governo giovedì scorso elimina la possibilità di cessione dei crediti fiscali e dello sconto in fattura.
Compensazione con versamenti dell’F24
L’Ance e l’Abi hanno presentato all’esecutivo una nuova proposta. Cosa prevede? La possibilità per le banche di utilizzare, a compensazione dei crediti, i versamenti F24 delle imposte fatte dai clienti. Come funziona? L’operazione consentirebbe alle banche di ampliare i margini di manovra rispetto agli acquisti di crediti di imposta bloccati nei cassetti fiscali delle imprese (che, come noto, non trovano più acquirenti). Impasse che, secondo l’Associazione presieduta da Federica Brancaccio, ha generato un’emergenza di liquidità.
La cartolarizzazione
Una delle ipotesi sul tavolo è quella della “cartolarizzazione” dei crediti bloccati. Semplificando un po’, si tratterebbe di cedere i crediti maturati con le ristrutturazioni edilizie del Superbonus a una società creata ad hoc che, per pagarne il prezzo di acquisto, emette obbligazioni, da collocare presso investitori istituzionali. Una soluzione, ipotizzata anche dal capogruppo di FdI a Montecitorio Tommaso Foti, che piace a Forza Italia. Non tutti però, anche dentro FdI, ritengono che sia la strada giusta. Innanzitutto «vanno fatte tutte le verifiche opportune», è la cautela. Soprattutto con la Commissione europea, che in passato (era l’epoca di Giulio Tremonti al ministero dell’Economia) aveva bocciato questo meccanismo, ritenendo che di fatto producesse nuovo debito. Una perplessità che al governo è ben presente.