Superbonus 110%, pesano lo sconto in fattura e la nuova soglia Isee

Superbonus 110%, pesano lo sconto in fattura e la nuova soglia Isee
Superbonus 110%, pesano lo sconto in fattura e la nuova soglia Isee
di Francesco Bisozzi
Venerdì 29 Ottobre 2021, 22:01 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 07:40
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La proroga selettiva del superbonus al 110 per cento non convince i costruttori edili. Per quanto riguarda gli interventi effettuati su edifici unifamiliari da persone fisiche, la legge di bilancio vincola l’incentivo alla data di comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) e all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). «In questi casi per avere diritto all’aiuto sarà necessario aver presentato la Cila entro il 30 settembre di quest’anno, ma dal momento che non era certo che il governo concedesse la proroga in molti in questi ultimi mesi hanno preferito prendere tempo. Risultato? Ora rischiano di essere tagliati fuori dal bonus per eccesso di prudenza», spiega il presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, Gabriele Buia. Inoltre, per gli interventi su edifici unifamiliari, la proroga farà presa solo sui lavori eseguiti da persone fisiche con Isee non superiore a 25mila euro annui su unità immobiliari adibite ad abitazione principale. «Il limite va rivisto, così è troppo stringente», continua il numero uno dell’Ance. Anche perché chi è proprietario di un immobile deve rientrare nella soglia dei 25 mila euro a famiglia fissata al momento dal governo. Quindi, di fatto, la proroga dei lavori per le “villette” interesserà una ristretta minoranza di proprietari. 

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Gli aiuti

Preoccupa, e molto, anche lo stop a partire da gennaio alla sconto in fattura e alla cessione del credito alle banche: sono stati confermati solo per il superbonus al 110 per cento. «Dunque per infissi, caldaie e lavori di ristrutturazione non si potrà più beneficiare di questi due aiuti, determinanti per le famiglie con meno liquidità.

Così si rischia di rendere molto meno attrattivi ecobonus, sismabonus e bonus ristrutturazione», sottolinea Buia. 

Per il bonus facciate, il bonus ristrutturazioni, l’ecobonus e il sismabonus ordinari, i costruttori edili si augurano insomma modifiche relative all’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito durante l’iter di approvazione della legge di bilancio. Sui condomini: il superbonus al 110 per cento è confermato fino al 2023, poi subirà un taglio graduale. Si passerà al 70 per cento nel 2024 e al 65 per cento nel 2025. Stabilizzati fino al 31 dicembre 2024 la detrazione Irpef al 50 per cento per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (con limite di spesa a 96mila euro), l’ecobonus ordinario, il bonus unico per gli interventi su parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, il sismabonus e il bonus verde. 

Prorogato fino al 31 dicembre 2022 il bonus facciate, ma con un’aliquota di detrazione inferiore, che passa dal 90 al 60 per cento. Anche il bonus mobili resterà in vigore fino al 2024, però a partire dal primo gennaio del 2022 la spesa massima ammissibile passerà dagli attuali 16mila euro a 5mila euro. Nel frattempo l’aumento del costo delle materie prime e la carenza di manodopera hanno portato a rincari sostanziosi nel settore edile e il fatto che i massimali dei bonus edili non siano stati rivisti al rialzo potrebbe creare qualche problema. «Con la proroga sarà possibile tuttavia diluire i lavori e questo farà sì che le materie prime saranno più facili da reperire, al pari della manodopera. Di conseguenza, i costi degli interventi si abbasseranno. Però è indispensabile fissare dei preziari di riferimento per tutti i bonus edili e non solo per il superbonus al 110 per cento come avviene oggi», prosegue il presidente dell’Ance, «il costo dell’acciaio è aumentato del 243 per cento, quello dell’energia del 225 per cento, mentre le plastiche costano il doppio rispetto a un anno fa».

La manodopera

L’Ance ha calcolato un fabbisogno di manodopera nel settore edile di almeno 265 mila unità, tra operai, impiegati, professionisti e tecnici specializzati, da immettere velocemente nel settore per non rischiare di dover fermare i cantieri. L’associazione nazionale dei costruttori edili insiste anche su un altro punto. «Bisogna aumentare i controlli sulle imprese che eseguono i lavori. Per effetto dei bonus in molti oggi si improvvisano costruttori senza averne i requisiti», avverte Buia. In pratica l’Ance propone di limitare alle sole imprese “qualificate” l’accesso ai lavori collegati al superbonus e agli altri bonus edili.

 

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