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Superbonus, nuovi massimali ai prezzi: +20% per i costi delle materie prime. «Fino a 3 cessioni del credito»
Superbonus, nuovi massimali ai prezzi: +20% per i costi delle materie prime. «Fino a 3 cessioni del credito»
Lunedì 14 Febbraio 2022, 18:46 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 13:27
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Le modifiche sono ormai pronte. La macchina delle cessioni dei crediti sui bonus sarà riattivata. Le novità che il governo si prepara a inserire nel decreto sulle bollette, che sarà approvato probabilmente giovedì mattina, saranno sostanzialmente tre. La prima, è che i crediti saranno “marchiati”. Avranno un bollino, una sorta di certificato di origine. I documenti attestanti la validità del credito dovranno essere verificati e caricati su una piattaforma che li renderà consultabili a tutti i futuri acquirenti. Ci sarà poi una seconda norma che limiterà a soli tre passaggi la vendita di questi crediti tra i soggetti sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia. Le cessioni multiple, insomma, saranno consentite, ma non in maniera illimitata. La terza modifica è una sorta di “salva-bilanci” per gli intermediari che sono rimasti vittime delle truffe e si sono visti sequestrare i crediti dalla magistratura. I crediti sequestrati saranno “sospesi”. Significa che una volta dissequestrati potranno essere rimborsati dall’Agenzia delle Entrate che farà decorrere nuovamente il termine per l’incasso dal momento della fine del sequestro.

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In pancia a Poste, Cdp e diverse banche, ci sono 2,3 miliardi di crediti sequestrati. Senza questa norma sarebbe stato necessario effettuare ingenti accantonamenti in bilancio. Non solo. Il governo sarebbe intenzionato a introdurre una nuova stretta sulle pene collegate alle frodi per i crediti fasulli. Le procure che sono intervenute con i sequestri, hanno contestato la violazione dell’articolo 8 del decreto legislativo 74 del 2000. Si tratta, in pratica, dell’emissione di fatture false, oggi punita con la reclusione da 4 a 8 anni. Intanto il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato il decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi del Superbonus 110%. I massimali aggiornano quelli già vigenti per l’Ecobonus, aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione. 

I massimali, che saranno rivisti annualmente, non sono omnicomprensivi in modo da tener conto dell’eterogeneità dei possibili interventi, e pertanto sono stati esclusi Iva, gli oneri professionali e i costi di posa in opera.

Per tutti i costi non previsti nel decreto si farà riferimento ai i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti o ai prezziari della casa editrice Dei. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato.Con questo decreto - ha commentato il ministro - si completa l’operazione che sta portando avanti il governo ponendo un freno all’eccessiva lievitazione dei costi e riportando il Superbonus a un esercizio ragionevole che tuteli lo Stato e i cittadini venendo incontro alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico».

Le audizioni

Ieri in audizione al Senato è stato ascoltato il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini. La cessione del credito del Superbonus, ha detto, «sostiene la ripresa dell’economia, a fronte dell’attuale periodo emergenziale, consentendo di monetizzare sin da subito il beneficio fiscale altrimenti utilizzabile in un prolungato arco temporale e garantendo, dunque, maggiore liquidità immediata a famiglie e imprese». Lo stop delle cessioni, ha detto inoltre, contiene delle «criticità» per il settore edilizio e per le banche. 

Sabatini ha anche sottolineato come, dal punto di vista della lotta al riciclaggio, le banche siano state un baluardo. «Gli obblighi in materia di antiriciclaggio a carico dalle banche», ha detto il direttore generale dell’Abi, «prevedono una serie di controlli preventivi al fine di evitare operazioni fraudolente. Le banche e gli intermediari vigilati, soggetti a una stringente normativa antiriciclaggio», ha aggiunto, «sono un baluardo dinamico per il contrasto della illegalità». 
 

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