Superbonus, anche Poste interrompe l'acquisto di crediti fiscali. La denuncia di Ance.

Superbonus, anche Poste interrompe l'acquisto di crediti fiscali. La denuncia di Ance.
Mercoledì 9 Novembre 2022, 09:45
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(Teleborsa) - Poste ha deciso di interrompere l'acquisto di crediti fiscali legati ai bonus edilizi. Il servizio di acquisto di crediti d'imposta, si legge in un avviso apparso lunedì prima nelle aree personali dei clienti con un profilo attivo per le cessioni dei crediti e, dopo poco, ha sostituito sulla pagina di Poste la guida all'avvio di una procedura di cessione – è sospeso per l'apertura di nuove pratiche. È possibile seguire l'avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare". Poste Italiane si è allineata quindi a quanto stanno già facendo i principali istituti di credito sul mercato.

Data la capacità fiscale ormai in esaurimento la linea sempre più diffusa tra gli istituti è quella di non accettare nuove pratiche, ma di lavorare soltanto al completamento di quelle già avviate. Quella di Poste però è una novità, visto che era uno dei pochissimi soggetti con le porte ancora aperte alle cessioni. Nessuna spiegazione ufficiale sulle ragioni dello stop. Pesa però l'incertezza normativa che continua a caratterizzare il settore. Sono molte le novità intervenute in queste settimane: da ultimo, le sentenze della Cassazione che hanno fissato una disciplina molto penalizzante per gli acquirenti in materia di sequestri preventivi. Possibile, poi, che stia per essere raggiunto il limite di acquisti che era stato indicato nei mesi scorsi (9 miliardi di euro).

Il Governo ha già in programma altri interventi, che entreranno nella prossima legge di Bilancio, con l'obiettivo di chiudere la telenovela delle modifiche continue sul tema. "C'è una sola cosa che non possiamo più accettare: che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare. Ci sarà un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo – ha spiegato il sottosegretario al ministero dell'Economia, Federico Freni, a Radio 24 –. Se c'è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. Troveremo una soluzione per dare respiro a queste imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato".

Arrivano però le prime reazioni, come quella della presidente Ance, Federica?Brancaccio, che denuncia una "una speculazione pazzesca". "Stiamo chiedendo da tempo lo sblocco di Cdp e Poste e di tutte le partecipate pubbliche, per dare un segnale di fiducia e per rimettere in moto il mercato", ha affermato Brancaccio che sottolinea come chi ancora acquista lo stia facendo a percentuali bassissime, sfruttando la "disperazione delle imprese": se prima il credito al 110% veniva acquistato in media al 102%, ora si arriva anche all'85%: "chi compra specula. Serve un segnale, senza si fanno saltare migliaia di imprese".



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