Superbonus, critiche al governo Conte: norme troppo permissive. Poste riattiverà gli sconti

Superbonus, critiche al governo Conte: norme troppo permissive. Poste riattiverà gli sconti
​Superbonus, critiche al governo Conte: norme troppo permissive. Poste riattiverà gli sconti
di Andrea Bassi
Sabato 12 Febbraio 2022, 08:00
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Sul Superbonus Mario Draghi va all’attacco. I 4,4 miliardi di frodi e i 2,3 miliardi sequestrati dalla magistratura non sono considerati da Palazzo Chigi un incidente di percorso. Anzi. Il presidente del Consiglio punta l’indice direttamente contro chi «ha scritto la legge» e ha «permesso di fare lavori senza controlli». Perché «alcuni di quelli che tuonano oggi sul Superbonus», ha detto Draghi, «sono quelli che hanno scritto questa legge». Il riferimento è al governo Conte che ha trasformato, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Daniele Franco, i crediti dei bonus in una «moneta fiscale». Una valuta parallela all’euro, circolante in un mercato, ha detto il ministro, «non regolamentato» e nel quale «il collegamento dei lavori edilizi è diventato labile e in alcuni casi del tutto assente». 

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Draghi ha anche ricordato come su un depliant delle Poste del 2020, fosse scritto che non era necessario «fornire alcuna documentazione a supporto della richiesta». Il sistema, insomma, è stato permeabile. E la moneta non solo è circolata liberamente, ma nei fatti è stata «falsificata». E non solo l’ammontare di questa moneta “falsa” ha raggiunto la strabiliante cifra di 4,4 miliardi. Non solo la magistratura e la Guardia di finanza hanno effettuato sequestri presso Poste, Cdp e altri intermediari, per 2,3 miliardi. Ma oltre un miliardo e mezzo di fondi pubblici sono già «spariti», ha detto Franco. Come dimostrano le indagini della magistratura, hanno preso la strada dei paradisi fiscali o sono evaporati nel mondo delle criptovalute. Numeri che hanno fatto dire a Franco che siamo di fronte «alla più grande truffa mai vista». Dichiarazioni, quelle di Draghi e Franco, che hanno fatto salire subito sulle barricate il Movimento 5Stelle. Il primo a reagire è stato Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e padre delle norme sul Superbonus.  

«Draghi», ha detto il deputato grillino, «sbaglia due volte quando parla di truffe in edilizia: la prima perché fa di tutta un’erba un fascio confondendo il Superbonus con gli altri bonus.

La seconda perché riconduce tutte le truffe al solo Superbonus 110%». Ma è stato tutto il Movimento a schierarsi compatto contro le parole di Draghi e Franco, chiedendo immediatamente un’informativa urgente del ministro dell’Economia in Parlamento. Per i grillini, come dimostrano i dati della Guardia di Finanza, solo il 3 per cento delle frodi riguarda il Superbonus. Lo scontro, insomma, è ormai a tutto campo. Draghi e Franco, però, non ci stanno a passare per quelli che vogliono affondare la misura. Per il premier il settore delle costruzioni può andare avanti anche senza i bonus. Franco, invece, ha invitato gli operatori che hanno chiuso le piattaforme di sconto a riaprirle. Nell’attuale situazione, ha detto, «l’importante è che si riprenda l’attività, che tutti gli intermediari tornino ad accettare le richieste e che il mercato riparta in modo più sicuro di prima». Poste, che fino a poche settimane fa è stato il più grande operatore sul mercato, ha fatto sapere che riattiverà le operazioni non appena saranno approvati i correttivi alle norme. Correttivi che, ha spiegato Draghi, arriveranno con un emendamento, allontanando di nuovo la prospettiva di un intervento di urgenza per decreto. L’emendamento dovrebbe essere presentato al milleproroghe e non al decreto sostegni per accelerare l’iter. 

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