Superbonus 110, il Mef valuta la proroga al 31 dicembre. Ecco cosa (non) cambierà in Parlamento

Cessione del credito e bonus edilizi: cosa sta succedendo in Parlamento

Superbonus 110%, ecco cosa (non) cambierà in Parlamento
Superbonus 110%, ecco cosa (non) cambierà in Parlamento
di Francesco Bechis
Venerdì 2 Dicembre 2022, 12:35 - Ultimo agg. 3 Dicembre, 14:45
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Nessuno tocchi il Superbonus. Almeno «per un mese». E' il mantra che ripetono in Forza Italia alla vigilia di una discussione parlamentare sull'incentivo che si preannuncia movimentata. La direzione imboccata dal governo Meloni segue la strada già tracciata dal governo Draghi. E cioè, come annunciato in conferenza stampa dal premier Giorgia Meloni e dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti durante la presentazione del Decreto Aiuti Quater, riduzione del maxi-sconto per le ristrutturazioni edilizie dal 110% al 90% e un'ulteriore stretta sulla platea dei beneficiari. Oltre all'impossibilità della cessione del credito di imposta.

Superbonus 110, il Mef valuta la proroga

Intanto dal ministero dell''Economia fanno sapere che «la proposta di estendere fino a fine anno i termini, scaduti il 25 novembre, per la presentazione della Cilas per usufruire del Superbonus al 110% avanzata da molti partiti nell'ambito del Dl Aiuti Quater è in via di valutazione».

I giro di vite annunciato inizialmente dal governo si è reso necessario - questa la spiegazione - per risparmiare risorse da spendere altrove, anzitutto nelle misure contro la crisi energetica.

Fin qui la roadmap ufficiale. Che però non esclude correzioni di rotta. Alcune sono state anticipate dal capogruppo di FI alla Camera Alessandro Cattaneo in un recente incontro con le associazioni di categoria. «Stiamo presentando innumerevoli emendamenti in cui chiediamo una proroga per la presentazione delle Cilas, lo sblocco della cessione dei crediti, superare il limite del reddito per legarlo all’efficientamento energetico. Infine chiediamo la revisione completa di tutti i bonus, attraverso il loro accorpamento in un arco temporale maggior, così da fornire più stabilità e certezza al al sistema. Riteniamo quindi utile anche una percentuale inferiore ma con la dovuta certezza e continuità per i prossimi dieci anni». Fra tutte, svetta la proposta di far slittare di almeno un mese le modifiche alla disciplina «per non penalizzare cittadini e imprese, a cominciare da chi ha già deliberato degli interventi e stipulato i relativi contratti».

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Una proroga richiesta soprattutto per lo sblocco dei crediti con le banche e le Poste e per il termine della comunicazione di inizio lavori. Sempre dalla lista di emendamenti al decreto Aiuti Quater depositati dalla pattuglia azzurra emerge la compensazione dei crediti da bonus edilizi (dunque anche il 110%) posseduti da Poste Spa e dalle banche con una quota della riscossione degli F24 dei contribuenti. Ma anche la soppressione del tetto di 15mila euro di reddito per accedere alla detrazione del 90% fino a fine anno e di un'altra clausola, quella di aver effettuato il 30% dei lavori entro lo scorso 30 settembre.

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Ma remore e malumori nella maggioranza sulla drastica revisione del bonus non mancano anche al di fuori di Forza Italia. Tra i leghisti è diffusa la preoccupazione su un punto in particolare: la cessione dei crediti. Un nodo che riguarda diverse migliaia di aziende, «un problema reale» per dirla con lo stesso Giorgetti che ha garantito «una via d'uscita». 

Da parte di FdI comunque non mancano aperture alle modifiche chieste dagli alleati. E' il caso in particolare della proroga dei tempi per depositare la Cilas e lo sblocco dei crediti di imposta già maturati tramite gli F-24.

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