La norma è arrivata nella più classica delle “zone Cesarini”. Con una modifica dell’ultima ora al decreto bollette che sarà approvato oggi alla Camera con la fiducia, è stato inserito un comma che permette alle banche e alle assicurazioni di effettuare una quarta cessione libera dei crediti acquisiti con i bonus edilizi. È anche stata eliminata la previsione, inserita durante il passaggio in Commissione Ambiente e Attività produttive della Camera, che legava le cessioni ulteriori alla «responsabilità solidale» della banca sulla bontà del credito sottostante. Nelle ultime settimane era scattato un campanello d’allarme.
Superbonus, arriva la proroga per le villette. Ecco tutti i requisiti e le scadenze
Superbonus, cessioni sbloccate
Diversi istituti di credito, anche di medie e grandi dimensioni, si stavano avvicinando rapidamente all’esaurimento dei propri plafond fiscali.
IL MECCANISMO
Non è l’unica novità in tema di Superbonus. Con il decreto bollette sarà anche introdotta una proroga al 15 ottobre dei termini per la comunicazione della cessione relativa ai lavori effettuati nel 2021, dando così più tempo a imprese e istituti finanziari per completare le procedure. La proroga vale soltanto però, per i soggetti Ires e le Partite Iva. Si tratta, insomma, di un allungamento dei tempi per le imprese che hanno concesso sconti in fattura ai propri clienti. Per le persone fisiche, invece, la scadenza per le comunicazioni resta fissata al 29 aprile. Resta per ora in sospeso la questione della proroga dell’accesso al Superbonus per le case unifamiliari. Attualmente è previsto che possa accedere all’incentivo del 110 per cento soltanto chi abbia completato entro il 30 giugno prossimo, almeno il 30 per cento dei lavori.
Il Parlamento è da tempo in pressing per allungare la scadenza. Tra maggioranza e governo sarebbe stato raggiunto un accordo per un allungamento di due mesi, fino a settembre, per la realizzazione del 30 per cento dei lavori. La norma dovrebbe essere inserita nel decreto legge “anti-crisi” che sarà approvato dopo Pasqua. La ragione è che per spostare di due mesi la scadenza, occorre una copertura finanziaria che al momento non c’è ma che potrà essere trovata solo dopo l’approvazione del Def in Parlamento che dovrebbe arrivare il prossimo 20 di aprile.