Superbonus. Nuovo stop in commissione Finanze alla Camera dove è in discussione il decreto sulla cessione dei crediti del superbonus. Dopo il via libera a una serie di proposte di modifica (oltre a barriere architettoniche ed edilizia libera anche l'integrazione delle Cilas) e l'accantonamento di una serie di emendamenti, tra i quali quello sul sismabonus e le case popolari, i lavori sono stati sospesi sulla proposta del relatore riguardante i crediti maturati sulle spese 2022.
Il governo lavora a una soluzione su qusto punto che potrebbe ampliare il termine per la comunicazione all'Agenzia delle entrate attraverso lo strumento della remissione in bonis consentendo dunque la comunicazione della cessione in sede di dichiarazione dei redditi (e dunque entro il 30 novembre). La commissione si tornerà a riunire lunedì alle 11 per riprendere le votazioni. Il testo dovrebbe approdare in Aula, a questo punto, il 29 marzo. Accantonato, per il momento, l'emendamento del relatore riguardante le spese relative al 2022. Su questo come sugli altri nodi ancora da sciogliere, a partire dalla questione dei crediti incagliati, resta un accordo di massima per la presentazione delle proposte del governo entro domani sera con l'avvio delle votazioni a partire da lunedì alle 11.
Villette
Più tempo per il 110% sulle villette mentre resta ancora da sciogliere il nodo dei crediti incagliati.
Gli F24
Non sarebbe del tutto tramontata - secondo quanto viene riferito - l'ipotesi della compensazione attraverso lo strumento degli F24 che potrebbe venire utilizzata, però, solo a determinate condizioni. In passato, sul punto, Enrico Zanetti, consigliere del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, aveva ipotizzato di utilizzarli solo a favore delle banche «che abbiano assorbito davvero, in concreto con acquisti e non solo con impegni di acquisto, una porzione veramente rilevante della propria capacità fiscale potenziale». E non è escluso che questa possa esere la strada.
Nodo spese 2022
Stand-by sulle spese relative al 2022, così come per le rate residue non fruite delle detrazioni del 2020 e del 2021. Un emendamento del relatore, Andrea De Bertoldi, depositato in commissione prevede che la comunicazione all'Agenzia delle entrate della cessione dei crediti da superbonus al 110% a banche, intermediari finanziari, assicurazioni, società appartenenti a un gruppo bancari, potrà essere fatta anche prima della conclusione dell'accordo di cessione. La proposta di modifica dovrebbe essere, comunque, integrata e l'ipotesi è che il termine del 31 marzo attualmente previsto per la comunicazione sia posticipato al 30 novembre. Nelle more dell'approvazione definitiva del decreto dovrebbe inoltre arrivare un comunicato legge che renda operativa la scadenza oltre la fine di marzo.
Onlus e area sisma
Via libera infine - che verrà ratificato con il voto di oggi in commissione - a sconto e cessione garantiti per gli ex Iacp, le onlus, così come per le barriere architettoniche e l'area del sisma. E dovrebbe arrivare anche la soluzione, attraverso l'autocertificazione, nel caso di lavori non ancora iniziati, per l'edilizia libera.
Detrazioni in 10 anni
Il Mef sta lavorando a un ampliamento a 10 anni dello sconto in fattura anche per quanti hanno scelto lo strumento della detrazione per usufruire del superbonus. A spiegarlo il sottosegretario Federico Freni al termine della riunione della commissione Finanze della camera sul decreto sulla cessione dei crediti. «Stiamo lavorando - ha spiegato - per inserire anche le detrazioni che ci si sconta da soli, senza aderire allo sconto in fattura o alla cessione del credito» a un periodo di 10 anni. «Stiamo provando ad ampliarla - ha evidenzito - per consentire a chi ha portato autonomamente in detrazione le spese di ristrutturazione di poterlo fare in 10 anni. Così si sostiene chi ha redditi più bassi, per coloro cioè che non hanno redditi sufficienti per coprire la detrazione, portandola a 10 anni si aiuta chi ha redditi più bassi per farli rientrare», ha aggiunto. «Se lunedì lo approviamo i soggetti che acquistano il credito possono portarlo in detrazione fino a 10 anni».
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