Superbonus giù al 90% (anche per le villette), nella Nadef aiuti per 15 miliardi

Superbonus giù al 90% (anche per le villette): nella Nadef aiuti per 15 miliardi
Superbonus giù al 90% (anche per le villette): nella Nadef aiuti per 15 miliardi
di Andrea Bassi
Venerdì 4 Novembre 2022, 07:10 - Ultimo agg. 5 Novembre, 10:19
4 Minuti di Lettura

Il Superbonus cambierà. E profondamente. Il beneficio fiscale non sarà più del 110 per cento. Scenderà fino al 90 per cento massimo. Ma, e questa è un’altra novità, rientreranno in gioco anche le villette. Per le case unifamiliari, tuttavia, saranno inseriti dei paletti molto rigidi per ottenere l’agevolazione. L’intenzione è di renderla una misura in qualche modo “sociale”. Potranno ottenere lo sconto massimo soltanto coloro che risiedono, ed è la prima casa, in una villetta ma hanno un reddito massimo di 15 mila euro. 

Una soglia che però, salirà in base al numero di componenti la famiglia.

Più figli a carico si hanno, insomma, più alto sarà il reddito che dà accesso all’incentivo. Una sorta di “quoziente familiare”. 

La riforma dei bonus edilizi sarà uno dei capitoli della Nadef, la nota di aggiornamento del Def, che il governo approverà oggi e che conterrà le misure «programmatiche» del governo, ossia gli interventi che saranno inseriti nella prossima legge di Bilancio. La manovra dunque, inizia a prendere forma. Potrà contare in partenza, su 21 miliardi di euro. Altre risorse potranno arrivare anche dai fondi di coesione non spesi: si dovrebbe trattare di 4-5 miliardi, ancora oggetto di trattativa in Europa, che potranno essere usati per il caro energia. Quindici miliardi almeno, comunque, saranno destinati alle famiglie e alle imprese per contenere i rincari delle bollette. Le risorse arriveranno dalla decisione presa dal governo di far salire il deficit del prossimo anno fino al 4,5 per cento dal 3,4 previsto fa settembre nei documenti ufficiali del governo Draghi. La crescita economica, invece, verrà prudenzialmente confermata allo 0,6 per cento nonostante la “spinta” delle misure finanziate con il disavanzo. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti resta infatti molto «prudente», nonostante il buon dato del Pil del terzo trimestre dell’anno che ha segnato una crescita contro le previsioni che vedevano un dato in negativo. Il Tesoro si aspetta che il primo semestre del prossimo anno sia un periodo complicato. Per questo è stato deciso di alzare l’asticella del deficit per proteggere le famiglie. 

Una scelta che non dovrebbe creare problemi con Bruxelles, soprattutto dopo che il governo tedesco ha stanziato 200 miliardi per aiutare le proprie imprese e le proprie famiglie introducendo un tetto “domestico” al prezzo del gas e dell’elettricità. Anche di questo hanno parlato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner nell’incontro a Berlino di due giorni fa.   

Nella Nadef prenderà forma anche la flat tax per gli autonomi e la revisione del Reddito di cittadinanza. La soglia che permette alle Partite Iva di pagare la tassa piatta del 15 per cento, salirà fino a 85 mila euro di reddito dagli attuali 65 mila. Per il sussidio di cittadinanza ci potrebbe essere una stretta sui rinnovi dell’assegno per chi è in grado di lavorare. Se entro sei mesi non sarà occupato potrebbe perdere l’assegno. Ma si tratta di una misura ancora in discussione. Oltre alla manovra, il governo prepara per la prossima settimana anche un decreto per estendere a dicembre gli aiuti sulle bollette. Al decreto aiuti dovrebbero andare 7-10 miliardi, necessari per prorogare fino a fine anno i crediti di imposta per le imprese energivore e lo sconto benzina (in scadenza il 18 novembre): altre misure sono allo studio, dal rafforzamento del bonus sociale allo uno scudo per chi non riesce a pagare le bollette. Per finanziare queste misure il governo Draghi ha lasciato un “tesoretto” di 9,4 miliardi, che potrebbe ampliarsi con una dote aggiuntiva di 5-9 miliardi, visto che il deficit tendenziale per il 2022 è al momento fissato al 5,1%, ma potrebbe scendere al 4,6-4,8%, a fronte del 5,6% autorizzato col Def. Alla luce di questa dote, il governo chiederà l’autorizzazione all’utilizzo delle risorse alle Camere, che voteranno la prossima settimana. Si sono sbloccati intanto, con un emendamento al dl aiuti ter, i mutui per i giovani under 36, anche se solo per il mese di dicembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA