Swift, Russia verso l'esclusione dai pagamenti: tutte le conseguenze

Swift, Russia verso l'esclusione dai pagamenti: tutte le conseguenze
Swift, Russia verso l'esclusione dai pagamenti: tutte le conseguenze
di Luca Cifoni
Sabato 26 Febbraio 2022, 16:36 - Ultimo agg. 27 Febbraio, 00:08
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Sembrano cadere uno dopo l’altro i veti dei Paesi europei sull’opzione di punire la Russia escludendola dal sistema Swift, utilizzato per i pagamenti internazionali. Dopo che Mario Draghi ha assicurato direttamente al presidente ucraino la propria disponibilità a percorrere questa strada, anche da Berlino e da Budapest arrivano segnali favorevoli. Dunque potrebbe essere questione di giorni.

Swift, anche dall'Italia sì all'estromissione della Russia

Swift, Russia verso l'esclusione dai pagamenti

Le resistenze emerse nei giorni scorsi (le cui ragioni sono state illustrate venerdì anche dal ministro dell’Economia Daniele Franco) riguardano soprattutto i rischi energetici connessi a questa mossa.

Una Russia fuori da Swift cesserebbe, almeno nell’immediato, di ricevere dai vari Paesi il corrispettivo per la fornitura di gas. Per cui la mossa successiva da parte di Mosca sarebbe la sospensione delle consegne. Un problema rilevantissimo per Italia e Germania, ma anche per altri. A questo punto però la scelta politica di sostenere l’Ucraina pare aver avuto il sopravvento.

 

Cosa accadrebbe

L’interruzione del flusso finanziario creerebbe difficoltà anche per le banche esposte verso la Russia: un tema che riguarda oltre che noi e i tedeschi anche Francia e Austria. Gli istituti di credito si troveranno a dover organizzare circuiti alternativi che usano il web come canale.

É importante ricordare che Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) non è un operatore finanziario in senso stretto, quanto piuttosto un sistema di messaggistica che permette ai vari soggetti di scambiarsi le informazioni tramiti codici di 8-11 caratteri che identificano il Paese, la banca e la filiale, consentendo quindi che il pagamento arrivi a destinazione. 

Cos'è Swift

Swift non è nemmeno un’istituzione pubblica, ma una società privata con sede in Belgio, nel cui board of directors siedono 24 membri di varie nazionalità, tra cui il russo Eddie Astanin. Come funzionerà tecnicamente l’espulsione di Mosca? Il precedente a cui far riferimento è quello del 2012 quando sempre nell’ambito di un pacchetto di sanzioni internazionali vennero escluse le istituzioni iraniane. In quell’occasione la società, che rientra nella giurisdizione belga, fu istruita in tal senso dal Tesoro di Bruxelles, il quale a sua volta si era fatto interprete della decisione del Consiglio europeo. All’epoca la mossa fu definita «un passo straordinario e senza precedenti».

Le conseguenze

Nell’immediato l’uscita da Swift avrebbe di certo conseguenze pesanti per la Russia. Nel medio periodo però potrebbero esserci altri effetti non tutti desiderabili per i Paesi occidentali. Ad esempio la Cina potrebbe essere incoraggiata a proseguire nello sviluppo del suo sistema alternativo (in yuan) che oggi ha volumi pari a circa un ottavo di quelle che passano per la società belga.

A parte le transazioni che riguardano Stati e imprese, le conseguenze si farebbero sentire anche sulle persone fisiche che hanno rapporti finanziari con la Russia. Non sarebbe più possibile effettuare bonifici bancari verso quei Paesi, anche se resterebbe la possibilità di usare piattaforme di money transfer che non fanno affidamento su Swift.

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